Con 491 milioni di euro di ricavi nel 2013, in crescita del 2% rispetto al 2012, CIR food migliora del 13% il risultato netto: 12,7 milioni di euro. Numeri più che brillanti per il caterer emiliano, frutto di una strategia che punta su nuove acquisizioni e sulla valorizzazione della forza lavoro. Basti citare un dato: sono state 2.500 le assunzioni negli ultimi 5 anni, quelli della grande crisi. Ed è proprio grazie alla collaborazione dei suoi 10.700 dipendenti, il 90% donne, che la Cooperativa Italiana di Ristorazione ha servito nel 2013 circa 76 milioni di pasti in 15 regioni italiane.
Sono i risultati annunciati nel corso dell’ultima Assemblea nazionale dei soci che si è svolta a Roma, durante la quale sono state confermate due importanti operazioni di rafforzamento della compagine societaria per linee esterne: si tratta della fusione per incorporazione della società Cooperativa 8 Marzo di Livorno (che impiega 200 maestranze in servizi di ristorazione collettiva sul territorio della provincia e nell’area di Pisa) e dell’acquisto del 100% delle quote di Alisea Srl, impresa fiorentina specializzata nella ristorazione ospedaliera in Toscana.
Tornando ai risultati societari, il 72,8% dei ricavi, pari a 357 milioni di euro, sono ascrivibili alla ristorazione collettiva; segue la commerciale con 68 milioni e i buoni pasto (12 milioni i ticket venduti nel 2013, pari a 66 milioni di euro). In aumento il margine operativo lordo, che passa da 34 a 37 milioni di euro. Solido anche il quadro patrimoniale di CIR food, che registra una crescita del 13% del capitale sociale, pari a 20 milioni di euro, e un patrimonio netto di oltre 90 milioni di euro. Confermata dunque la fiducia dei 6.052 soci lavoratori al board che guida l’azienda, la presidente Chiara Nasi in testa: in crescita del 2% rispetto all’esercizio precedente, verrà loro versato un ristorno di 2,2 milioni di euro.