Erano 30 nel 2011, sono 60 adesso: raddoppiati in tre anni nel territorio del Comune di Genova. Stiamo parlando dei distributori automatici aperti 24 ore su 24 che sono comparsi come funghi in molte città italiane. Secondo i dati raccolti dalla Camera di Commercio della città della Lanterna, questa tipologia di somministrazione di cibo e bevande in modalità self service senza alcuna interruzione sta conoscendo una crescita esponenziale nel capoluogo ligure.
Alcuni di questi punti vendita hanno quasi sostituito i negozi di vicinato dal momento in cui, diversamente da quanto avveniva all’inizio della loro diffusione, quando potevi acquistare giusto bevande calde e fredde, patatine e snack, adesso ci trovi anche pacchi di biscotti, crackers, succhi di frutta, latte fresco e lasagne da cuocere nel microonde. Per tacere di quelli dove sono collocate macchinette che sfornano persino panini caldi. Alcuni, previo inserimento di tessera sanitaria o altro documento di identità che comprovi il raggiungimento dei 18 anni, distribuiscono anche vino, birra e liquori.
La crescita di questo business è facilitato dalle norme: per diventare titolare di una vending machine che funziona senza soluzione di continuità offrendo alimenti, occorre dimostrare di aver frequentato un corso di somministrazione ed essere in regola dal punto di vista igienico-sanitario. Esattamente le stesse norme per chi voglia aprire un punto di ristoro più tradizionale. Il vantaggio è che qui le spese per chi apre sono molto ridotte: tutto è automatico.