Pil e disoccupazione: un uno-due finalmente positivo per l’economia italiana.
È di pochi giorni fa la notizia secondo cui l’agognata ripresa non solo è ormai alle porte ma assumerebbe dimensioni superiori alle attese. Lo dice Confindustria: nel 2015 il Prodotto interno lordo potrebbe crescere del 2,1% e nel 2016 andrebbe ancora meglio con un exploit del 2,5%.Numeri che non si vedono da parecchio a queste latitudini.
Calo del prezzo del petrolio (sotto i 50 dollari al barile), deprezzamento dell’euro (grazie alquantitative easing messo in campo dalla Bce settimana scorsa), accelerazione del commercio mondiale e diminuzione dei tassi a lungo termine: ecco gli ingredienti di una formula che una serie di concause hanno prodotto, i cui effetti, sommati, dovrebbero portare ai tassi di sviluppo di cui sopra secondo gli esperti del centro studi di viale dell’Astronomia. Che sottolineano anche come “sono le politiche più orientate alla crescita che daranno maggiore sostegno all’occupazione e agli investimenti, grazie anche alla flessibilità conquistata a Bruxelles”. Ed ecco dunque la seconda buona notizia, stavolta fondata su dati ufficiali e non su delle previsioni: a dicembre il numero dei senza lavoro è calato al 12,9%, il che si è tradotto in 93mila occupati in più nell’ultimo mesedell’anno scorso, con un incremento dello 0,4%. Gli occupati in Italia erano dunque 22 milioni e 422mila, con il tasso di occupazione, pari al 55,7%, aumentato dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,3% rispetto a 12 mesi prima.
E non è tutto: secondo l’Istat, era in diminuzione anche il tasso dei disoccupati tra i giovani che cercano lavoro, al 42%.
“È solo l’inizio”, il tweet del presidente del Consiglio Matteo Renzi, a commento dei dati complessivi. Gli fa eco il minsitro del Lavoro Poletti: “Bella notizia, nei primi mesi del 2015 la svolta”.
Va detto peralto che se crescono gli occupati, sul fronte opposto a dicembre c’erano 3 milioni 322 mila disoccupati, in calo del 3,2% rispetto al mese precedente (-109 mila persone) ma in aumento del 2,9% su base annua (+95 mila). E anche per gli under25 l’Istituto di statistica sottolinea come “a dicembre sono occupati 918 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in calo dello 0,7% (-7 mila) rispetto al mese precedente e del 3,6% su base annua (-34 mila)”. A diminuire è stato perciò il tasso di occupazione giovanile mentre cresceva il numero di giovani inattivi: 4 milioni 382 mila, più 0,9% nel confronto congiunturale (+37 mila) e più 0,4% su base annua (+17 mila).
A livello comunitario il tasso di disoccupazione nella “zona euro” è sceso a dicembre all’11,4%dall’11,5% di novembre e dall’11,8% registrato un anno prima. È il tasso più basso dall’agosto 2012. Nell’Europa a 28 invece (che comprende anche gli stati dove non circola la moneta unica) iltasso era pari al 9,9% dopo il 10% relativo a novembre (10,6% un anno prima). Per l’Unione europea è la prima volta che la disoccupazione scende sotto il 10% dall’ottobre 2011.