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Immagine 25È entrato in vigore pochi giorni fa l’emendamento, approvato dal Parlamento, per l’innalzamento del valore esentasse dei buoni pasto elettronici, che passa ufficialmente da 5,29 a 7 euro.

La nuova normativa rappresenta un passo molto importante, con ripercussioni positive su tutto il sistema, considerando che l’incremento previsto di 1,71 euro di esenzione fiscale potrà contribuire prima di tutto a rilanciare i consumi, creando l’opportunità di riverberi positivi sul potere d’acquisto dei lavoratori, pari in media a circa 140 euro al mese con un buono pasto da 7 euro al giorno (considerando 20 giorni lavorativi al mese di media). Ma non solo: “La digitalizzazione e l’ammodernamento del sistema influiranno su tutta la filiera di attori coinvolti in termini di sicurezza, semplicità e gestione, trasformando il buono pasto elettronico nel supporto potenzialmente più diffuso nei prossimi anni”, ha commentato Sergio Satriano, managing director di Sodexo Benefits&Rewards Services, società che vanta un’esperienza pluriennale nell’erogazione di servizi e benefits in formato digitale e che già da tempo sostiene questo trend attraverso la valorizzazione di strumenti e supporti innovativi: basti pensare che nel mondo ha già oltre il 65% del proprio business su supporto elettronico.

In uno studio realizzato da Sodexo e Università Bocconi di Milano sono stati calcolati gli effetti di ammortizzatore della crisi del sistema dei buono pasto, che garantisce al lavoratore (su un buono pasto da 5,29) un potere d’acquisto superiore dell’1,7%.

Da parte sua, Gregorio Fogliani, presidente di un altro emettitore di prima grandezza, la società ligure QUI! Group, ha detto: “L’aumento del valore esentasse rilancerà investimenti e consumi, sarà motore per la ripresa economica e la digitalizzazione del Paese. Questo aiuterà prima di tutto a incrementare i consumi. Le stime prevedono infatti che le aziende arriveranno a investire 500 milioni di euro per la pausa pranzo dei dipendenti, il che si tradurrà in 400 euro circa in più l’anno di budget famigliare”. È evidente infatti come, con un nuovo sistema di defiscalizzazione, le imprese saranno più portate ad investire in politiche di welfare per i propri collaboratori. Va anche ricordato come QUI! Group abbia promosso, insieme a Sodexo e Day Ristoservice, l’accordo per un Pos unico, capace di leggere buoni di diversi emettitori.

Il servizio sostitutivo di mensa è attualmente utilizzato da oltre 2,3 milioni di dipendenti e liberi professionisti, per i quali vengono emessi circa 500 milioni di buoni l’anno; ad oggi, quelli elettronici rappresentano il 15% del mercato italiano: una percentuale destinata a crescere anche per effetto proprio della defiscalizzazione.

 

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