Ci risiamo: l’italiota “Lei non sa chi sono io…” stavolta approda alla buvette della Camera dove, conti (in rosso) alla mano (nella location), Compass, che ha in carico l’appalto, ha deciso di “pretendere” dagli onorevoli che esibiscano lo scontrino prima di chiedere un prodotto e consumarlo. Essì perchè pare che spesso, quando i nostri profumatamente stipendiati rappresentanti venivano serviti, diciamo così, sulla fiducia, cioè senza pagare prima, colpiti da amnesia (o richiamati da una urgente votazione in un emiciclo mezzo vuoto, come spesso si vede alla tv…), si dimenticavano di saldare il conto alla cassa… Paese che vai usanze che trovi, anche (anzi, soprattutto) nel cuore del potere legislativo… Naturalmente la decisione di far chiedere dagli addetti di quello che è a tutti gli effetti un punto vendita che venga esibito lo scontrino ha incontrato “qualche” resistenza da parte di alcuni deputati, che si sono sentiti messi sotto accusa (dal, citazione, “signor Compass”, sic!): ecchediammine…
Ecco l’articolo de La Repubblica di ieri a riguardo. Leggere per (non) credere…