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Le sfide italiane di Domino’s Pizza
Diventare la prima pizzeria di quartiere con prodotti italiani e aprire 1.000 locali nei prossimi 25 anni lungo lo Stivale: è questo l’ambizioso obiettivo che si dà Domino’s Pizza, come ha annunciato il ceo della costola tricolore del colosso Usa, Alessandro Lazzaroni. Con alle spalle un brand che fattura 10 miliardi di euro (il 50% fuori dagli States), possiede 13 mila pizzerie in 85 stati e ha una collaudata expertise nella consegna a domicilio, il manager vuole diffondere la sua formula, sbarcata nel 2015 in quel di Milano, grazie a un marketing che punta su un prodotto a base di ingredienti dop a un prezzo sì sopra la media, ma giustificato da un servizio rapido, digital e di prossimità. A base del ragionamento dell’amministratore delegato una constatazione: in Italia l’offerta a tema pizza è dominata da locali a gestione familiare, 42 mila insegne che tranne in rari casi non riescono a fare consegne a domicilio ottimali. Partendo da questo presupposto, Lazzaroni offre ai consumatori una pizza di qualità che il cliente può customizzare e che arriva fragrante alla porta di casa.