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Aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa, durata quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività: ecco i capisaldi del primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo.

I numeri del settore

Firmato, dopo una lunga e faticosa negoziazione, per la parte datoriale dai rappresentanti di Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi (che rappresentano la quasi totalità delle imprese del settore) e per la parte sindacale da quelli di Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL, il nuovo CCNL, indipendente e svincolato rispetto ai contratti precedenti, interessa un settore che vale circa 80 miliardi di euro e impiega più di un milione di addetti in oltre 300.000 imprese, tra bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione, stabilimenti balneari, discoteche, sale giochi: in pratica tutto il foodservice italiano.

I commenti dei protagonisti

Secondo Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, è grazie all’impegno e al senso di responsabilità di tutti i firmatari che è stato possibile dare un contratto di riferimento per uno dei settori strategici e di punta del Made in Italy.

Soddisfatto del percorso effettuato e del risultato ottenuto anche Carlo Scarsciotti, presidente dell’associazione che dal 1973 rappresenta le Aziende della Ristorazione Collettiva e Servizi Vari, che ha sottolineato le peculiarità tipiche delle imprese che operano nel settore della ristorazione.

Infine per Alberto Armuzzi, responsabile del settore ristorazione e membro del consiglio di presidenza dell’Area Lavoro di Legacoop (associazione con oltre 2.800 imprese che danno lavoro a 203mila persone, fatturando oltre 17 miliardi di euro all’anno), il contratto rappresenta un punto di svolta nel riconoscimento di un comparto, quello della ristorazione collettiva, dove le cooperative aderenti a Legacoop rappresentano circa il 30% del mercato nel segmento.

 

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