Una superficie di 1.800 mq, sedie in pelle, finitura color carbone e pareti rivestite con legno di betulla dove campeggia una mappa del mondo con l’indicazione della provenienze dei piatti internazionali serviti accanto al classico menu del fast food: è con il “ristorante globale” aperto a Chicago che McDonald’s va a caccia dei millenials.
È solo l’ultima mossa in ordine di tempo per sollevare le sorti di un marchio globale per eccellenza (i ristoranti di Big Mac servono 69 milioni di persone in 120 nazioni ogni giorno) in patria, reduce da alcuni anni di regresso e stagnazione.
Dopo il lancio della colazione per l’intera giornata e il menu low cost, con una base di appena un euro, per conquistare clienti tra i nativi digitali, il colosso di Oak Brooke ha pensato di proporre dei piatti così belli e “diversi” da essere fotografati e postati su Instagram.
Ecco allora il burger di angus dal Canada, il panino super speziato al pollo da Hong Kong, le patatine con bacon e formaggio dall’Australia, l’insalata con mozzarella dall’Italia e quella di pollo dalla Francia. E per finire il McFlurry Prestìgio dal Brasile.