Ristorazione 2018 è servita. La decima edizione della mostra-convegno che raccoglie a Milano ogni due anni, presso il Palazzo Le Stelline, il gotha della ristorazione in tutte le sue articolazioni, dalla collettiva alla commerciale, passando per il food equipment, ha preso il via questa mattina con la presentazione della due giorni da parte del padrone di casa, Antonio Savoia.
Il presidente di Edifis srl e direttore da Ristorando, che organizzano come sempre l’evento, di fronte al folto uditorio nel convegno di apertura, ha sottolineato l’importanza assunta e l’evoluzione che ha conosciuto in questi anni il mondo del foodservice, dall’alto dell’esperienza maturata alla guida di una casa editrice che, dal 1996, con tutte le sue riviste, ha il polso del mercato in senso lato: oltre alla capofila Ristorando, focalizzata su collettiva e commerciale, retail&food, che analizza tra l’altro i segmenti travel e gdo, e BARtù, che guarda con maggiore attenzione ai canali bar, alberghiero e dei ristoranti stellati.
Ha quindi preso la parola Lino Stoppani, presidente Fipe, che nel suo apprezzatissimo intervento ha posto l’accento sull’importanza emersa in occasione del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo dell’unità degli operatori del settore, quale necessario viatico per acquisire maggior peso e capacità di negoziazione. Ha quindi passando in rassegna alcuni dei principali temi che interessano il mondo del pubblici esercizi: dal blocco dell’aumento dell’IVA (“Per cui ci siamo molto spesi nelle sedi competenti”) al problema del debito (“Un macigno che non si può sottovalutare”), dai portati del cosiddetto Decreto Dignità (“Un passo indietro per le aziende”) al reddito di cittadinanza (“Non si parla più di come creare nuova ricchezza ma di come redistribuire quella che c’è”), fino al paventato “Decreto Rider” (“Pericoloso equiparare i corrieri a lavoratori subordinati”) e, last but not least, allo “spauracchio” delle chiusure domenicali (“Le cui date vanno quanto meno concordate con le imprese che operano nel settore”).
Dopo questa disamina a tutto tondo, Carlo Scarsciotti, presidente Angem e portavoce Oricon, a sua volta ha toccato tutti gli argomenti sul tavolo delle aziende di ristorazione collettiva, alle prese con una progressiva contrazione dei loro margini, e che tra l’altro, sul versante della scolastica, uno dei principali segmenti del mondo del contract catering, devono affrontare il problema del “panino da casa”, che disconosce il valore sociale ed educativo del pasto comune in mensa: un diritto e un segno di civiltà che, lungi dall’essere messo in discussione come avviene oggi, andrebbe semmai allargato a quel quasi 50% di bambini che, specie nel sud d’Italia, non ne ha mai usufruito.
Prima del break offerto dal platinum sponsor della kermesse Cupiello, Savoia ha chiesto al neo riconfermato presidente di AIGRIM, Enzo Andreis, di illustrare all’uditorio contenuti e finalità dell’organismo nato nel 2013 che limprenditore milanese guida: l’Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzate raggruppa, in seno a Fipe-Confcommercio, le aziende che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e marittime ed in altri siti in concessione. Rappresenta quindi player che producono ricavi per 3 miliardi di euro all’anno e danno lavoro a 30mila persone in oltre tremila punti di servizio da nord a sud dello Stivale. All’associazione, di cui fanno parte Autogrill, Chef Express, Lagardère, McDonald’s, My Chef, Roadhouse, Sarni Ristorazione, Sea Service, Sirio e, dall’agosto scorso, anche KFC e Burger King, come generalmente riconosciuto dai relatori del convegno di apertura di Ristorazione 2018, ha avuto un ruolo importante nella conclusione del faticoso negoziato che ha portato alla firma del nuovo CCNL, sottoscritto, per la parte datoriale dai rappresentanti di Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi (che rappresentano la quasi totalità delle imprese del settore) e per la parte sindacale dai vertici di Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL. Indipendente e svincolato rispetto ai contratti precedenti, l’accordo interessa un settore che vale circa 80 miliardi di euro e impiega più di un milione di addetti in oltre 300.000 imprese.
Dopo la pausa caffè di metà mattina, è stato Luciano Sbraga, a capo dell’Ufficio Studi Fipe, a presentare come di consueto i risultati di una interessantissima indagine dal titolo: “Il mercato della ristorazione e i suoi scenari evolutivi”: una disamina ricca di numeri, trend e previsioni relativi a tutti i settori della ristorazione moderna, che ha evidenziato due dati da cui non si può prescindere per comprendere, laddove ce ne fosse bisogno, il ruolo fondamentale che il comparto occupa nell’economia nazionale e la necessità che, lungi dall’essere sacrificato, esso venga esaltato, aiutato e sorretto da chi ha responsabilità di governo: non solo, a fronte di consumi generali in crescita dell’1,6% nel 2017 rispetto all’anno prima, il settore del fuoricasa ha registrato una progressione del 3,7% (il 120% in più, il che lo conferma tra quelli più in espansione negli ultimi anni), ma risulta il primo per creazione di posti di lavoro negli ultimi 15 anni, con un aumento del 50% dell’occupazione (e di una occupazione tutt’altro che precaria o stagionale, come qualcuno vorrebbe far credere…).
Chi ha orecchie per intendere, intenda…
Il convegno, aperto a tutti, preosegue domani, venerdì 5 ottobre, con numerosi altri incontri, dibattiti e tavole rotonde.