Lo dicono chiaramente le oltre 82mila le tonnellate di materie prime alimentari (l’80% sul totale) acquistate ogni anno presso aziende da nord a sud dello Stivale, a fronte di una spesa pari a 200 milioni di euro: il menu di McDonald’s negli oltre 570 ristoranti del Belpaese è sempre più in salsa… italiana, e la multinazionale del panino espresso made in Usa contribuisce così a rafforzare la filiera agroalimentare nazionale in molti ambiti.
Basti citare le 11 mila tonnellate di pollo fornite da Amadori e le 11 mila tonnellate di carne bovina di Inalca (società del Gruppo Cremonini), provenienti da 15 mila allevamenti italiani. E ancora: l’insalata fornita da Bonduelle e Sab arriva dalle campagne lombarde; il pane è prodotto in Emilia e Lazio da East Balt con grano coltivato per la maggior parte in Italia e macinato dal Molino Quaglia, in provincia di Padova; le arance sono della siciliana Oranfrizer; i 1.800.000 litri di latte serviti nei corner McCafé sono forniti dalla Centrale del Latte di Brescia; la frutta da Macè; le mele coltivate sulle Alpi trentine da Vog; il caffè è Ottolina; il parmigiano reggiano Dop viene da Parmareggio; l’olio d’oliva dalla calabrese IGreco; le uova da Amadori e, dulcisi in fundo, i dolci sono firmati Bindi e Cupiello.