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Anno record per la ristorazione italiana (anche) a tema etnico: a fronte di consumi complessivi che nei ristoranti hanno raggiunto il massimo storico con 85 miliardi spesi nel 2018 in 392.134 realtà iscritte alle camere di commercio da nord a sud dello Stivale, come evidenziato nel “Rapporto RistoratoreTop 2019”, prodotto dal neonato Osservatorio Ristorazione elaborando dati provenienti da diverse fonti (tra le quali Fipe, Movimprese, Infocamere, Istat, Censis e Coldiretti), emerge la forza del segmento etnico.

Il numero di locali facenti parte di catene di questo tipo si attesta attorno alle 5.500 unità, ovvero l’1,63% del totale dei ristoranti aperti in Italia, con un fatturato medio annuo per singolo locale di 730.000 euro e un ammontare complessivo di 4 miliardi di euro, il 4,72% del totale del settore. Di più: la ristorazione etnica ha visto crescere del 40% le attività negli ultimi 5 anni e alla fine del 2017 i pdv che servivano cibi esotici erano 22.608, il 6,78% del totale, con 667.735 addetti.

Si tratta di un trend alimentato dalla globalizzazione dei gusti e delle abitudini che apre a nuovi modelli di fruizione nei ristoranti. Sono soprattutto gli under 35 che vanno alla ricerca di nuovi sapori o di esperienze particolari, alternando ai menu tradizionali formule più veloci: da starter–piatto principale–dessert ai percorsi degustativi fatti di tante piccole portate.

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