Nove ristoratori su dieci vorrebbero recensire i clienti su TripAdvisor, il portale che raccoglie, solo in Italia, oltre 30 milioni di recensioni di 262.564 ristoranti. Obiettivo: rendere bilaterale e reciproco il sistema di valutazione dell’esperienza a tutela dei locali, soprattutto contro il fenomeno delle recensioni fake.
Il dato emerge da un sondaggio condotto dall’agenzia di marketing RistoratoreTop su un campione di 200 imprenditori selezionati su scala nazionale.
Ebbene, se da un lato quello di TripAdvisor è visto come uno strumento utile per la ricerca di un ristorante, dall’altro presta giocoforza il fianco a distorsioni, leggi commenti non proprio disinteressati volti a screditare un esercizio: in parte provenienti da veri clienti più o meno giustificati nel dare certi giudizi ma non di rado frutto di recensioni evidentemente false o pilotate. Una eventualità riscontrata nella propria esperienza dal 78% dei ristoratori intervistati mentre il 54% denuncia commenti da parte di presunti clienti che in realtà non si sono mai presentati nel locale.
Certo: oggi è possibile segnalare utenti sospetti o valutazioni “fake”, ma non c’è la possibilità per i ristoratori di recensire i clienti, una facoltà di cui vorrebbe usufruire ben il 93% degli operatori del settore, che si dichiarano non soddisfatti dell’attuale sistema unilaterale di valutazione.
Nello specifico, questa esigenza nasce come risposta ai frequenti episodi che vedono il personale di sala o di cucina vittima di comportamenti poco civili da parte della clientela: il 48% dei ristoratori dichiara di aver registrato almeno una volta nell’ultimo anno episodi di aggressività o arroganza, il 65% di maleducazione, il 17% di discriminazione rispetto a origini, sesso, orientamento sessuale o disabilità del personale; il 28% sostiene di registrare ogni giorno simili situazioni, da piccoli gesti fino agli episodi più egravi.