LA CHIUSURA DELLE UNIVERSITÀ E DI TUTTE LE SCUOLE ITALIANE FINO A METÀ MARZO METTERÀ IN GINOCCHIO IL COMPARTO DELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA ORGANIZZATA.
Non poteva che essere forte e netta la presa di posizione di Angem, che, insieme a Legacoop Produzione e Servizi chiedono l’intervento del Governo a sostegno dell’intero settore della ristorazione collettiva organizzata, mai come oggi in una condizione di difficoltà senza precedenti.
“Nei giorni scorsi avevamo già denunciato che oltre 20.000 lavoratrici e lavoratori delle mense scolastiche rischiavano il posto di lavoro a causa della chiusura di università e scuole di ogni ordine e grado stabilita per una settimana in 8 Regioni. L’interruzione delle attività didattiche nelle università e nelle scuole di tutta Italia fino a metà marzo rischia ora di mettere in ginocchio l’intero settore della ristorazione collettiva”: così Carlo Scarsciotti, presidente dell’Associazione Nazionale delle Aziende della Ristorazione Collettiva e Andrea Laguardia, responsabile settore ristorazione di Legacoop Produzione e Servizi, una volta conosciuti gli esiti della riunione intercorsa questa mattina a Palazzo Chigi e che ha determinato la chiusura di atenei e istituti di ogni ordine e grado fino a metà marzo a causa dell’emergenza Covid-19.
Una serrata obbligata
In Italia sono circa 8 milioni gli studenti che siedono tra i banchi di scuola e oltre 1.5 milioni gli studenti universitari. Annualmente si consumano 425 milioni di pasti, 305 milioni dei quali preparati da imprese e cooperative in appalto.
Le lavoratrici e i lavoratori delle aziende della ristorazione collettiva organizzata sono oltre 97.000, il 41% occupati nel settore della ristorazione scolastica e universitaria.
“La sospensione dei servizi e i relativi costi da sostenere per il personale”, continuano con preoccupazione Scarsciotti e Laguardia, “oltre alla difficoltà di reperire le materie prime e l’anomalo incremento dei costi di dispositivi di protezione specifici rischiano di mettere a serio rischio i nostri lavoratori e le loro famiglie, oltre che l’intero settore della ristorazione collettiva”.
Il provvedimento di chiudere università e scuole su tutto il territorio nazionale fino a metà marzo rischia di compromettere per sempre un importante comparto dell’economia italiana.
“Per verificare misure atte a sostenere le nostre aziende e i nostri lavoratori ribadiamo con forza quanto già chiesto al Governo nei giorni scorsi, sollecitando che, in aggiunta ai provvedimenti che il premier Conte e i ministri stanno concordando in queste ore con le parti sociali, vengano attivati anche dei tavoli settoriali per affrontare nello specifico e risolvere quanto prima questa emergenza che rischia di compromettere per sempre un importante comparto dell’economia italiana”, concludono Scarsciotti e Laguardia.