“La difficoltà di reperire mascherine e dispositivi di protezione individuali necessari a garantire una adeguata protezione a chi opera nella ristorazione ospedaliera mette a serio rischio la fornitura di pasti ai degenti e al personale sanitario”. È quanto denuncia Carlo Scarsciotti, presidente di Angem, Associazione Nazionale delle Aziende di Ristorazione Collettiva.
Secondo invece Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, “senza dispositivi di protezione individuali sono a rischio sia la salute e la sicurezza dei dipendenti delle imprese che operano nel settore sia la continuità del servizio di fornitura dei pasti a pazienti e operatori delle strutture ospedaliere e sanitarie. Le nostre imprese forniscono un servizio di pubblica utilità che non può fermarsi”.
Insomma: è evidente che come il personale curante, anche gli addetti alla ristorazione, chiamati a svolgere le loro mansioni in un momento così difficile, necessitano dei DPI per far fronte all’emergenza che il Paese sta attraversando.
“Le imprese della ristorazione collettiva che preparano i pasti negli ospedali e nelle case di riposo hanno difficoltà a reperire i dispositivi di sicurezza e protezione necessari a contrastare la diffusione del Covid-19. Per questo chiediamo al Governo e alla Protezione Civile un’immediata risposta sulle forniture delle mascherine e dei dispositivi di protezione per far sì che i nostri operatori possano continuare a lavorare in sicurezza e continuare a offrire un servizio essenziale per la collettività, preparare i pasti sicuri per pazienti e personale sanitario”, conclude la nota.
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