Per la Fipe, la “cassa integrazione adottata con il Cura Italia è ossigeno per 700mila lavoratori ma ora le Regioni devono fare in fretta sulla ripartizione.
“In questa fase di emergenza è indispensabile che aziende e lavoratori possano accedere alle misure di sostegno nel più breve tempo possibile. La rapidità può far la differenza tra la sopravvivenza e la morte di un’impresa, soprattutto quelle piccole. Il nostro settore in questo primo trimestre del 2020 registra perdite per 10 miliardi di euro e ci sono 700mila lavoratori fermi per il totale blocco delle attività. Per queste persone le misure di sostegno al reddito sono ossigeno puro“: così Roberto Calugi, direttore generale della Federazione italiana dei Pubblici Esercizi.
Una rapida ripartizione
Ecco perché Fipe chiede al governo di ripartire al più presto possibile le risorse previste dal decreto Cura Italia per la cassa integrazione in deroga tra le diverse Regioni, emanando i decreti interministeriali e le disposizioni dell’Inps. E, allo stesso tempo, le Regione devono a loro volta sottoscrivere immediatamente gli accordi con le parti sociali per stabilire i criteri di assegnazione dei contributi.
“Solo in questo modo potremo garantire una risposta rapida alle imprese della ristorazione italiana ed evitare che lo stop temporaneo cui sono costrette si traduca in una chiusura definitiva”, ha sottolineato Calugi.