In un epoca che ci ha abituati alle più disparate forme di tariffa flat, dalle palestre ai telefoni, dagli abbonamenti alla tv a quelli per la consegna gratis dei prodotti comparti online, non poteva tardare la nascita della “flat food” nel mondo della ristorazione: ordinazioni illimitate di piatti e bevande in menu, tutte le volte che si desidera, a fronte di un abbonamento mensile. Una sorta di estensione o evoluzione della formula “all you can eat” che vede le prime sperimentazioni già in atto: a Limena (PD), il ristorante Weedoo farà pagare ai clienti interessati 149 euro al mese per mangiare e bere a volontà. Il locale, noto per il galletto alla brace, sperimenterà la formula per sei mesi. L’abbonamento sarà rinnovabile a scelta del singolo cliente alla fine di ogni mese.
A Ravenna, invece, lo chef Ciro Adamo, nel nuovo ristorante Gabarè (vassoio, in romagnolo), da poco più di un mese consente ai clienti di mangiare tutte le volte che vogliono tramite un abbonamento “open”, così come di ordinare tramite app o acquistare take away. Nel locale plastic-free si punta sulla cucina tradizionale e su un’offerta di tre primi e tre secondi (carne, pesce, vegetariano). L’abbonamento mensile ammonta a 220-240 euro: 7,33 euro al giorno. L’abbonamento per la sola pausa pranzo costa 120. Non mancano agevolazioni per studenti e famiglie: il pacchetto con due adulti e due bambini costa suppergiù 400 euro al mese.