Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2674/2020, ha rigettato l’appello dell’Agcm e confermato la sentenza di primo grado con cui erano stati accolti i ricorsi avanzati da MyChef e Chef Express contro la decisione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La quale aveva comminato una sanzione a carico della prima pari a 4.968.600 di euro e della seconda pari a 8.420.439 di euro, a causa del presunto cartello che sarebbe stato realizzato in passato dai due operatori nelle gare indette da Autostrade per l’Italia.
Doppia vittoria
La sentenza sottolinea l’importanza dei principi della tutela del diritto di difesa e del contraddittorio nei procedimenti antitrust, ribadendo gli inderogabili oneri probatori sussistenti in capo all’Agcm stessa. E conferma l’annullamento da parte del Tar del Lazio nel 2016 delle pesanti sanzioni comminate allora dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per presunte irregolarità commesse nelle gare bandite da Aspi per l’assegnazione delle aree di servizio di ristorazione.