Il Gruppo Sebeto riapre i suoi 122 ristoranti svelando come punta a trasformare la crisi in occasione di crescita nella ricetta dell’Ad Roberto Colombo
“Ha da passà ‘a nuttata” scriveva un partenopeo doc, Eduardo De Filippo subito dopo la guerra. Oggi, mentre usciamo lentamente dalla pandemia, potremmo parafrasare la celebre battuta della commedia Napoli milionaria dicendo che la nottata forse non è ancora passata del tutto, ma la luce dell’alba si profila all’orizzonte.
È questa l’immagine che emerge dalla disamina di Roberto Colombo, da due anni amministratore delegato di Sebeto, azienda napoletana controllata dal fondo OpCapita che ha in portfolio i marchi Rossopomodoro (61 locali in Italia, 24 all’estero), Rossosapore (29 e 1), Pizzeria Nazionale (1 in Italia), Anema&Cozze (3) e Rossocaffè (3). A lui abbiamo chiesto di accompagnarci nel viaggio emblematico che ha conosciuto il fuoricasa italiano: un percorso che molte catene di ristorazione hanno condiviso in questi ultimi tre mesi e quindi rappresentativo di una vicenda che ha stravolto le nostre vite.