Dopo anni di lotte e tira e molla è ufficiale: il pos unico per i buoni pasto è realtà. Con tanto di sanzione scritta nero su bianco di una riforma a lungo attesa che, approvata il 10 settembre dal Parlamento, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Un provvedimento importante, cui plaude anche Fipe-Confcommercio, che coglie l’occasione però per rilanciare: “In un momento difficile come questo ogni aiuto è una boccata d’ossigeno per il comparto. Ma auspichiamo quanto prima anche un intervento per ridurre le commissioni che oggi toccano il 20%”. Questo il commento del vice presidente vicario della Federazione, Aldo Cursano. Per il quale conversione in Legge 120/2020 del Decreto Legislativo 76/2020 (DL Semplificazione) è una vittoria dell’associazione, che per anni ha denunciato quanto fosse complesso e costoso il sistema dei sostituti di mensa: fino ad oggi gli esercenti erano infatti costretti a sostenere il 25% di spese ogni 1.500 euro di fatturato, solo per installazione, commissioni e contratti di affitto dei vari lettori elettronici.
Oltre a reclamare la riduzione delle commissioni, Cursano stigmatizza un altro “male” endemico del mercato: la scontistica sul valore nominale del buono pasto, imposta dalle gare al massimo ribasso, scaricata poi a valle sugli esercenti.
Le reazioni
Intanto però l’effetto sicuro e immediato della riforma è che i pubblici esercizi potranno leggere i buoni pasto elettronici su un unico dispositivo, a prescindere da quale sia la società emettitrice, tra cui Edenred Italia, Day Ristoservice – Gruppo UP e Sodexo Benefits & Rewards Services salutano con favore la decisione. A tale riguardo, la Pellegrini S.p.A. ha colto l’occasione per ricordare come già da 6 anni utilizzi il pos bancario allo stesso scopo per le sue Card, senza aggiungere costi né occupare ulteriore spazio alla cassa: una soluzione aperta e integrabile in qualsiasi altra tecnologia.