Operando direttamente sui menu proposti a scuola, negli ultimi 5 anni Milano Ristorazione, la controllata del Comune meneghino che prepara 85mila pasti ogni giorno, ha abbattuto del 20% le emissioni equivalenti di CO2.
Tra i 38 aderenti all’iniziativa “environmentally friendly” denominata Cool Food Pledge, è in assoluto il miglior risultato ottenuto a livello non solo locale, ma anche europeo e internazionale: si tratta di realtà attive nella ristorazione collettiva, che preparano complessivamente 940 milioni di pasti all’anno. Milano è stata la prima città ad aderire al programma (seguita da Toronto, Copenaghen e Ghent ), in base a cui tutti gli aderenti si sono impegnati a ridurre del 25% le emissioni dei propri menu entro il 2030, partendo dai dati del 2015.
Primato certificato
A certificare il primato milanese (con solo 5,92 chili di CO2 ogni 1.000 kcal cucinate, contro una media europea di 10 chili e internazionale di circa 25) è l’autorevole centro di ricerca internazionale World Resources Institute, che analizza ogni anno gli acquisti di cibo delle mense scolastiche di Milano, di grandi mense aziendali (come quelle di Ikea, Bloomberg, Nestlè, Morgan Stanley, World Bank, Hilton Hotels, Max Burger), di mense ospedaliere (a Boston, New York, Los Angeles, San Francisco) e di mense universitarie (come Harvard e Pittsburgh negli USA).
Particolarmente soddisfatta la vicesindaca con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo, che ha ricordato come si tratti di un risultato raggiunto grazie all’intenso lavoro fatto in questi anni da Palazzo Marino sui menu scolastici con Milano Ristorazione, sviluppando la propria “strategia sul cibo” come eredità diretta della Carta di Milano redatta durante Expo 2015, “con lo scopo di migliorare l’accesso ad una alimentazione sana e sostenibile”.
Tra il 2015 e il 2019 sono state infatti introdotte una serie di novità e modifiche che hanno permesso di raggiungere questo risultato: dal programma Frutta a metà Mattina, che, attivo ormai nel 50% delle scuole primarie, ha permesso il miglioramento delle abitudini alimentari dei bambini e la riduzione degli sprechi, alla scelta di forme e colori per i menu che non solo li rendono più piacevoli per i piccoli, ma che forniscono anche nutrienti alternati fondamentali per la loro salute. E ancora, dalla preparazione dei piatti, che in tutti i 26 centri cottura avviene a vapore nel forno, all’utilizzo dell’acqua della rete idrica comunale, fino alla rimozione delle bottiglie di plastica.
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