Con 1,4 miliardi di valore generato in Italia nel 2019, McDonald’s ha registrato una crescita del 14% sul 2018, inclusi 521,2 milioni di “contribuzione fiscale” e 558 milioni di salari destinati alle 30.303 persone impiegate lungo tutta la filiera e l’indotto, di cui 25mila al lavoro in oltre 600 fast food. Insomma: per ogni euro di fatturato realizzato in un locale italiano, Big Mac genera tre euro di valore condiviso sull’intera filiera, come si legge in una nota in cui il colosso a stelle e strisce del quick service rende noti i risultati di Condividere Valore, il report dell’Istituto Althesys sull’impatto socio-economico di McDonald’s nel Belpaese. E l’azienda non si è certo cullata sugli allori, specie in un anno come quello appena finito: aumentati i fornitori italiani delle materie prime fino all’85% e aperti 20 nuovi ristoranti che hanno generato 800 nuovi posti di lavoro.
Lo sviluppo
Ancor più ambizioso il piano di sviluppo per il prossimo biennio, che prevede 70 nuove opening lungo lo Stivale e 2.800 assunzioni, che, al di là dei numeri in sé, si traducono in rafforzamento del legame con il territorio e in ulteriore valore per le comunità, come ha sottolineato l’ad Mario Federico. Una crescita sostenuta dai dati del terzo trimestre 2020, che registra un incremento del 30,4% rispetto al secondo trimestre. Attualmente, i 25mila dipendenti di McDonald’s sono assunti per il 92% con un contratto stabile, i ragazzi sotto i 29 anni sono il 50% e le donne il 62%. Sul fronte della crescita, le ultime opening da segnalare sono quelle dei locali di Melito di Napoli, Valenza (AL) e Terranuova Bracciolini (AR).