Oltre a puntare su prodotti locali e bio, il nuovo bando per la refezione scolastica nel Comune di Roma rigetta il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tanti danni ha provocato negli anni passati nel mondo degli appalti pubblici.
La gara è incentrata infatti sulla qualità, su una corretta cultura dell’alimentazione ispirata alla dieta mediterranea, sulla multiculturalità, su modelli produttivi e distributivi a basso impatto ambientale, sulla riduzione degli sprechi e della produzione dei rifiuti, sull’utilizzo di prodotti a filiera corta e locale, di origine biologica, DOP, IGP, equosolidali biologici e sulla tutela dei lavoratori con l’inserimento della clausola sociale: è quanto si legge in una nota rilasciata dal Campidoglio.
L’appalto
L’appalto è organizzato in 15 lotti prestazionali e territoriali, per un investimento di 710 milioni di euro al netto Iva per 139.400 pasti al giorno: si tratta del più grande appalto per la refezione scolastica d’Italia e tra i primi in Europa. È possibile per ogni impresa concorrente presentare un’offerta anche per più lotti, ma non potrà essere aggiudicataria in più di uno: quello per cui avrà conseguito il maggior punteggio tecnico. L’appalto partirà dal 1° settembre 2021, o comunque dalla data di affidamento del servizio, per la durata di 5 anni educativi e scolastici.
I criteri
Sul fronte dei criteri di aggiudicazione, nonostante l’Italia si sia dotata nel 2016 di un Codice degli Appalti che prevede che i contratti relativi alla refezione scolastica siano aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), il Comune di Roma ha optato per un bando di gara per il quale il servizio sarà aggiudicato sulla base dell’offerta tecnica e non sul ribasso del prezzo del pasto, assumendo la forma di un costo fisso (pari a 5,595 + iva) in relazione al quale gli operatori economici competeranno solo in base a criteri qualitativi. Una scelta che ha trovato il plauso del presidente di Angem, Carlo Scarsciotti.
La gara ha come oggetto il servizio di mensa scolastica nei nidi capitolini, nelle sezioni ponte (sezioni primavera), nelle scuole dell’infanzia comunali e statali, primarie e secondarie di primo grado del territorio di Roma Capitale.