Un pasto al mese vegetariano e uno vegano, oltre all’utilizzo di prodotti a km zero per migliorare la qualità delle mense: l’anno scolastico 2021-2022 riserverà cambiamenti importanti per migliaia di studenti torinesi.
Tra gli appalti in scadenza nel Comune di Torino, che è al lavoro per rinnovarli, c’è anche quello che riguarda la refezione. In questo settore, l’assessora all’Istruzione Antonietta Di Martino ipotizza una rivoluzione: una commessa dalla durata triennale, dell’importo di 93 milioni di euro, pari a una media annuale di 31 milioni, e un servizio di ristorazione più attento all’educazione alimentare, alla valorizzazione delle materie prime e alla pluralità delle diete: si giustifica così la volontà di introdurre, una volta al mese, un pasto vegano e un pasto vegetariano.
Verranno quindi inseriti nel capitolato di gara alcuni elementi premianti quali l’utilizzo di prodotti freschi, materie prime di qualità, progetti contro lo spreco alimentare e sperimentazione di pasti freschi in almeno due plessi scolastici. Ridotti anche i prodotti esotici. Un cambiamento sensibile dunque per un servizio che ogni giorno eroga 40.000 pasti, 6,5 milioni all’anno, in 334 scuole della città sabauda.
Nuovo appalto: nelle mense di Torino porte aperte al veg-veg
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