Evolutosi nel tempo, oggi il welfare aziendale premia le soft skill che fanno di un “lavoro buono” un “buon lavoro”. Sul numero di aprile di Ristorando, ecco una disamina approfondita sul ruolo della legislazione, delle imprese, dei provider, della pandemia (e delle mense) nell’evoluzione di una formula consolidata che si proietta nel futuro, la cui storia e i cui pilastri ci ha illustrati Giovanni Scansani, autore con Luca Pesenti di un ebook intitolato Welfare aziendale: e adesso?
Una panoramica a 360° su questa formula per rispondere ad alcuni quesiti via via più urgenti: come sarà il welfare aziendale del “dopo-Covid19”? Continuerà a rappresentare un sostegno importante per imprese e lavoratori, anche in una chiave anticiclica oppure si attiverà la tentazione di credere che, in fondo, è un lusso che non ci si può più permettere?
Domande e risposte
Domande e risposte scaturite non solo dal dibattito che la pandemia ha generato nell’ambito della comunità scientifica, ma da dialoghi con manager e professionisti del mondo delle risorse umane, imprenditori, sindacalisti, lavoratori e lavoratrici. Risultato: una necessaria ed esaustiva premessa che, sul numero di Ristorando di maggio, proseguirà con un ulteriore approfondimento, grazie al contributo di alcune delle principali imprese del foodservice attive in Italia (Pellegrini, Camst, CIRFOOD, Serenissima Ristorazione, Sodexo ed Edenred), che ci illustreranno il loro modo di fare welfare aziendale per i propri dipendenti e, sempre più spesso, anche per i loro clienti.
Leggi qui l’articolo completo pubblicato sul numero di aprile di Ristorando.