Lowengrube, la catena in affiliazione che promuove l’autentica esperienza di ristorazione bavarese, aprirà il 14 maggio a Modena il suo ristorante birreria più grande d’Italia. Il taglio del nastro della seconda location in Emilia-Romagna segna la ripresa del programma di crescita del brand anche in Italia, dopo l’opening all’Arena Center di Tirana, in Albania, ai primi di aprile. Un duplice investimento “in un periodo particolarmente complesso per la ristorazione italiana: un bellissimo segno di rinascita ad opera di un gruppo di imprenditori che credono nel futuro del territorio”, sottolineano Pietro Nicastro e Monica Fantoni, fondatori nel 2005 dell’insegna e nel 2014 di Lowen-Com, che si occupa dello sviluppo in franchising di Löwengrube, che oggi conta 21 locali.
La bierstube di Modena, già pronta da tempo ma in apertura ora con la ripresa delle attività di ristorazione all’aperto, darà lavoro a una sessantina di addetti, che si aggiungono alle oltre 350 persone impiegate in tutta Italia considerando i locali gestiti direttamente dai fondatori e dai numerosi affiliati che in questi anni hanno deciso di investire nel format bavarese, moltiplicando i punti vendita da nord a sud Italia, collocati in centri città, stazioni, aeroporti, outlet e centri commerciali.
Destinazione Balcani
Questa apertura “rappresenta la dimostrazione che nonostante le difficoltà, il futuro è sempre ricco di opportunità”, ha aggiunto Nicastro. “Non ci siamo mai fermati in questo anno, anche se non abbiamo potuto accogliere le persone nei nostri locali. Ne abbiamo approfittato per riflettere e concretizzare idee e progetti, sperimentare nuovi strumenti, coltivare le relazioni esistenti e avviandone di nuove. Perché franchising significa fare rete, con i collaboratori, con gli imprenditori partner, quelli attivi e quelli potenziali. Fare rete significa unirsi e quindi essere forti, riuscire a superare anche ostacoli come questo, non indenni ma sicuramente fortificati.”
E dopo la prima bandierina all’estero nel Paese delle Aquile, altre aperture sono in fase di valutazione sempre nell’area balcanica, con Serbia e Montenegro in pole position.