A fronte di un investimento da 3,4 miliardi di euro, la multinazionale lombarda Ali Group ha vinto la battaglia per l’acquisizione del colosso USA Welbilt, società quotata a Wall Street. Grazie a un esborso di 24 dollari per azione, si è conclusa un’operazione strategica per il posizionamento di Ali Group nella ristorazione e in particolare mercato del fast food a stelle e strisce. Il gruppo si aspetta infatti che le vendite aumentino nei prossimi mesi, sospinte dalla richiesta sempre maggiore per i servizi di food delivery e take way da parte dei consumatori americani.
L’unione fa la forza
Unendo i suoi forni per la pizza e le sue macchine per il gelato con le friggitrici e le griglie per gli hamburger del gruppo americano, Ali Group si accinge a diventare leader globale del settore del food. Grande la soddisfazione in casa dei proprietari del colosso made in Italy, la famiglia Berti, che si è avvalsa della consulenza di Vitale, da un lato e di Goldman Sachs e Mediobanca dall’altro (che garantiranno anche parte del debito per rilevare la società americana) per portare a termine la più grande acquisizione dei suoi 58 anni di storia.
Un colosso del made in Italy
Fondata nel 1963 a Cernusco sul Naviglio, l’azienda, che è alla seconda generazione, è capitanata da Filippo Berti. Forte di un fatturato di oltre due miliardi di euro e 10mila dipendenti dislocati in 58 stabilimenti, ha in portfolio marchi prestigiosi come Carpigiani e le macchine da caffè professionali Rancilio, mentre tra i suoi clienti annovera i pdv di Autogrill e Starbucks.
La dichiarazione
“Siamo orgogliosi di presentare al Consiglio di Amministrazione di Welbilt un’offerta interamente finanziata e in contanti di 24 dollari USA per azione, una proposta interessante e sicura che aggiunge ulteriore valore alla nostra offerta iniziale e che garantisce totalmente il buon esito dell’operazione. Ali Group ha completato la due diligence e ha ottenuto l’approvazione del finanziamento, con una proposta che continua a essere in ogni aspetto superiore all’attuale offerta di Middleby e che offre un significativo premio agli azionisti di Welbilt e un percorso di completamento privo di ostacoli. Ammiriamo da tempo Welbilt, la sua ampia gamma di prodotti, la forza del suo marchio e il suo team alla guida dell’azienda. Non vediamo l’ora di perfezionare l’accordo di acquisizione e dare il benvenuto alla Welbilt e ai suoi dipendenti nel Gruppo Ali, dando così il via alla nascita di un leader indiscusso nel nostro settore attraverso l’offerta di un portafoglio prodotti completo e una presenza globale”: così si legge in una nota rilasciata dall’azienda lombarda nei giorni scorsi.
Una lunga battaglia
Welbilt era finita nel mirino della rivale Middleby, ma Ali ha fatto un’offerta più alta del 18%, più interessante (tutta in contanti) e che tutela l’occupazione e il know how del colosso americano. E così prima il consiglio di amministrazione di Welbilt ha suggerito agli azionisti che supportava “l’offerta superiore” degli italiani, poi Middleby ha annunciato che non intendeva proseguire, ritirando di fatto la propria offerta. Il gruppo Usa ha già ripiegato sulla belga Novy, che per dimensioni è molto più piccola di Welbilt. Per una volta è l’Italia che acquista un pezzo di tecnologia Usa, e lo fa sulle friggitrici e i dispenser di bibite per la ristorazione, un settore che vede il Belpaese eccellere ormai da parecchio tempo.