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“Chiediamo al Mise di istituire subito un tavolo di monitoraggio, chiamando tutte le componenti della filiera dalla produzione alla distribuzione e ovviamente alla ristorazione”: così Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio, affrontando un tema che sta diventando di sempre maggiore attualità nel mondo del fuoricasa. Una presa di posizione che arriva a seguito delle numerose segnalazioni che alla Federazione dei Pubblici Esercizi pervengono circa una raffica di aumenti generalizzati e spesso indiscriminati delle materie prime acquistate dai bar e ristoranti.

 Aldo Cursano, vicepresidente vicario Fipe-Confcommercio

L’appello

“Dal caffè al latte, dalla pasta alla farina, dal burro ai formaggi, dalla carne al pesce stiamo assistendo ad una pericolosa escalation dei prezzi che al momento, ma non sappiamo per quanto ancora, non si traducono in crescita dei prezzi al consumo che anzi mantengono un inatteso profilo di moderazione“, ha proseguito il vice presidente dell’associazione che rappresenta quasi 300mila imprese lungo lo Stivale.
“A questo si deve aggiungere che alcune materie prime sono anche di difficile reperibilità mettendo così a rischio le produzioni di ricorrenza in vista delle festività natalizie”.
La combinazione tra questi aumenti e quelli straordinari dell’energia (gas e elettricità) stanno mettendo in grande difficoltà le imprese che già escono segnate dagli effetti di due anni di crisi. “Il nostro senso di responsabilità nei riguardi dei consumatori è massimo e questo lo si vede dai listini che si muovono sempre con grande moderazione ma non possiamo svolgere la funzione di ammortizzatore a qualunque costo. Non spetta a noi capire se questi aumenti siano frutto di dinamiche reali o di manovre speculative e per questo chiediamo al MISE di istituire subito un tavolo di monitoraggio, chiamando tutte le componenti della filiera dalla produzione alla distribuzione e ovviamente alla ristorazione”, ha concluso Cursano.

 

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