Basta gare al ribasso e focus sulla qualità: è all’insegna di questo binomio il bando per l’assegnazione della ristorazione nelle mense scolastiche di Firenze. Convinto della scelta di campo che da qui a fine 2023 condurrà l’intero servizio di refezione a una gestione in house e quindi pubblica, Palazzo Vecchio ha deciso di rivedere le regole per assegnare l’appalto alle aziende in questo periodo di transizione.
Regole e valore dell’appalto
Il nuovo bando, le cui domande di partecipazione si sono aperte il 29 ottobre, stabilisce che l’unico criterio per aggiudicarsi la gara è la qualità del servizio proposto. Niente possibilità quindi di presentare un’offerta economica più vantaggiosa dal momento che il prezzo fisso stabilito dal Comune è di 4,90 euro a pasto. Per la prima volta, inoltre, le aziende dovranno presentare (pena esclusione) non solo la dichiarazione di impegno alla riassunzione del personale, ma anche un vero e proprio progetto di riassorbimento.
L’appalto, del valore di 32 milioni di euro, scatterà il 1° gennaio 2022 e avrà la durata di otto mesi rinnovabili fino a dicembre 2023. Saranno coinvolte tutte le scuole fiorentine, i cui 15 centri cottura (divisi in cinque lotti) servono circa 20 mila pasti al giorno. Per l’assegnazione dei 100 punti, tutti relativi alla qualità del servizio, si terrà conto di varie voci: verranno premiate le aziende che attiveranno un piano di trasporti a basso impatto ambientale, che sceglieranno alte percentuali di prodotti a filiera corta e che cercheranno strategie per ridurre gli sprechi.
Il terzo occhio
Confermato, anche per quest’anno, il controllo dei pasti serviti a tavola da parte non solo di Comune e genitori, ma anche da una società esterna che fa da “terzo occhio”. Proprio dalla commissione mensa cittadina (che riunisce quelle delle varie scuole) sono arrivati dei suggerimenti, già adottati dall’amministrazione, per migliorare il servizio: un numero più basso di bambini da servire per ciascun addetto allo sporzionamento, l’aumento delle sanzioni fino a 2.500 euro per le aziende che commettono errori (il ritardo nella consegna è l’infrazione più frequente) e una bacheca informativa in ciascuna scuola nella quale esporre tutte le comunicazioni e le informazioni sui pasti. Novità anche per il menu che, a gran richiesta dei genitori e dopo l’ok dei nutrizionisti, vede l’ingresso di alcune new entry come le crocchette di pesce, lo sformato di ricotta e le uova strapazzate.