Rientrando nel capitale sociale, la holding finanziaria Palladio torna ad affiancare il gruppo veneto di ristorazione tristellata che fa capo alla famiglia Alajmo nei suoi programmi di sviluppo.
La finanziaria vicentina aveva già rilevato il 25% della Alajmo Spa nel 2010 ma 7 anni dopo aveva lasciato a favore di Leeu Collection dell’imprenditore Analjit Singh. Il partner indiano, centrale per per restare all’interno del mercato di lusso internazionale, rimane al fianco dell’azienda padovana, attiva nel mondo della ristorazione con 14 location oltre a un laboratorio di produzione centralizzato con 200 dipendenti, come sottolinea una nota rilasciata a commento dell’operazione.
Raffaele e Massimiliano Alajmo permangono a capo del gruppo veneto, che possiede tra l’altro il tre stelle Michelin Le Calandre di Sarmeola di Rubano (PD), fondato dai genitori dei due cuochi imprenditori: Erminio Alajmo e Rosa Chimetto, che nel 1981 aprivano il ristorante. Ma è dal secondo dopoguerra che la famiglia è dedita al mondo della gastronomia, con il banco di formaggi sotto il Salone di Padova di nonno Vittorio.
Nel 1994, i genitori si decidono a lasciare nelle mani dei tre figli, ancora giovanissimi, Raf Max e Laura, l’attività da loro avviata con successo. Oggi ogni membro della famiglia ricopre un ruolo ben definito all’interno del Gruppo Alajmo. Che, tra le ultime iniziative, ha aperto il Grancaffè & Ristorante Quadri in Piazza San Marco, il Caffè Stern a Parigi e Amo al Fondaco dei Tedeschi a Venezia.
L’operazione si inquadra nel processo di sviluppo del Gruppo: sostenuto dallo spirito imprenditoriale di una finanziaria che ha una patrimonializzazione di 350 milioni di euro di mezzi propri, un azionariato stabile e una rete di professionisti esperti sul piano internazionale, Alajmo può rispondere alla crisi che ha colpito l’horeca causa Covid con rinnovata fiducia. Una partnership guidata dalla visione di un investitore “paziente”, come ha definito Palladio il ceo Raffaele Alajmo.