È arrivato a Napoli il burger più irriverente d’Italia: Burgez ha alzato la saracinesca al suo prima locale del sud Italia nella centralissima via Chiaia, 83, a poca distanza da piazza del Plebiscito. Burgez non è solo una catena di locali ma anche un fenomeno di comunicazione e di marketing, fin dalla sua genesi: il brand nasce infatti dall’incontro a New York tra il fondatore Simone Ciaruffoli e un homeless che gli regalò un diario con al suo interno la formula dell’hamburger perfetto che i suoi genitori cucinavano ad Amburgo. Che sia nata così o che si tratti di una leggenda metropolitana abilmente alimentata, oggi l’idea avuta dal patron 7 anni fa vale circa 50 milioni di euro.
In linea con il mood trasgressivo della comunicazione dell’insegna, la pubblicità che ha preceduto l’opening partenopea: “Nessuno è perfetto: le cinque cose più belle da fare a Napoli”, si legge nei manifesti in giro per la città, e a seguire l’elenco che vede solo al quarto posto “visitare i murales di Maradona”, mentre tutte le altre cose da fare sono “andare all’apertura diaBurgez”.
Un claim in sintonia con l’ultimo libro di Simone Ciaruffoli, che si chiama “Il Vangelo secondo Burgez, tutto quello che non vi hanno mai detto sul fast food più scorretto e amato del mondo”.