Sono 6 le aziende del settore ristorazione collettiva che partecipano al bando per le mense scolastiche torinesi, che per la prima volta non avrà come criterio quello economico, puntando solo sulla qualità. Si tratta di Euroristorazione, Camst, Eutourist, Vivenda, Cirfood e Ladisa. Per capire la portata dell’operazione, bastano i numeri: 40.000 pasti giornalieri, 340 scuole coinvolte e 7milioni di pasti all’anno, con 4.000 menu personalizzati per esigenze di religione e 1.000 per le intolleranze. Il valore quinquennale della gara d’appalto è 150 milioni di euro, senza ribassi.
Le buste con le offerte sono state aperte nei giorni scorsi e sono state tutte ammesse con riserva per la prevista verifica dei pregressi aziendali. Di seguito, a metà dicembre ci sarà la stipulazione dei contratti di appalto, con massimo 2 lotti a ditta aggiudicataria, e la fissazione della data di subentro del servizio che, salvo complicazioni, dovrebbe avvenire nella pausa natalizia. Sono inoltre previste 16 mense fresche in totale, due per circoscrizione mentre il prezzo fisso massimo del pasto è di 5,50 euro. Le famiglie non dovranno pagare un costo superiore rispetto al passato. Per due anni infatti, il prezzo rimarrà bloccato anche grazie allo sforzo della Città di Torino che ne pagherà il 28%.
Obiettivo dell’appalto: una mensa di qualità, il più possibile a km 0 e a basso impatto ambientale per le scuole torinesi.
Alle ditte è stata inoltre data come condizione obbligatoria l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. A sua volta, l’iniziativa “Menu degli chef” permetterà ai cuochi professionisti, esperti di ristorazione collettiva e di scuole di formazione di avanzare proposte da integrare ai menu per gli studenti.