Un totale di 425,5 milioni assegnati – sui 600 messi a disposizione dal Pnrr – andranno a finanziare 901 nuove o rimodernate mense scolastiche in tutta Italia. Questo il tesoretto messo a disposizione dall’Europa per il restyling e la costruzione di nuove strutture dove produrre e somministrare i pasti nelle scuole del Belpaese.
Un investimento tanto più meritorio se si pensa che, nel 52% dei casi, i fondi del Pnrr approderanno in contesti in cui il servizio di mensa scolastica era completamente assente. Il 41% delle risorse disponibili andranno infatti a comuni del Sud e delle Isole, il 15% del Centro Italia e il 44% del Nord. Sono i dati emersi da una elaborazione del Centro Studi Enti Locali (Csel) per Adnkronos, basati sulle graduatorie definitive diffuse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e relative al Piano di estensione del tempo pieno e mense.
Un iter (tanto per cambiare) complicato quello per la distribuzione dei fondi europei: “L’avviso in questione, così come quello per gli asili nido, ha avuto un iter piuttosto travagliato”, commenta Csel. “Alla prima ‘chiamata’, la cui scadenza era stata fissata al 28 febbraio 2022, aveva risposto un numero di enti nettamente inferiore rispetto alle aspettative. Sono servite due riaperture, con una scadenza slittata prima a luglio e poi all’8 settembre scorso, per avvicinarsi all’obiettivo concordato con Bruxelles, che doveva tradursi nella costruzione o ristrutturazione degli spazi delle mense per un totale di circa 1.000 edifici entro il 2026″.
Ma dove finiranno queste risorse? La prima beneficiaria dei fondi è la Lombardia, con 103 progetti finanziati per un totale di oltre 68 milioni. Seguono la Campania (104 progetti e 47,2 milioni), l’Emilia Romagna (78 progetti e 39,4 milioni), il Veneto (72 progetti e 35,4 milioni), la Puglia (77 progetti e 34 milioni), la Calabria (79 progetti e 29,5 milioni), il Lazio (64 progetti e 28,3 milioni), il Piemonte (57 progetti e 25,6 milioni), l’Abruzzo (54 progetti e 21,5 milioni), la Sicilia (43 progetti e 18 milioni), la Toscana (37 progetti e 17,6 milioni), la Sardegna (23 progetti e 10,4 milioni), le Marche (21 progetti e 10,3 milioni), la Basilicata (25 progetti e 9.7 milioni), l’Umbria (21 progetti e 9,6 milioni). Chiudono il Trentino-Alto Adige (14 progetti e 6 milioni), il Friuli-Venezia Giulia (9 progetti e 5,6 milioni), il Molise (7 progetti e 3,1 milioni), la Liguria (12 progetti e 2,9 milioni) e la Valle d’Aosta (un solo nuovo edificio da adibire a mensa, finanziato con 635mila euro).
Per quanto attiene alla tipologia di intervento, la maggior parte delle risorse (oltre 277 milioni, vale a dire il 65%) sarà usato per nuove costruzioni, il 23% per demolizioni, ricostruzioni o ampliamenti di edifici (99,9 milioni), il 7% per riqualificare mense già esistenti (30,8 milioni) e il 4% per riconvertire locali attualmente adibiti ad altro (17,5 milioni).