Nei primi 6 mesi di collaborazione fra la multiutility e la cooperativa di ristorazione collettiva oltre 37 tonnellate di oli vegetali esausti provenienti dalle cucine CIRFOOD sono giunti alla bioraffineria ENI di Porto Marghera e da lì alle stazioni di rifornimento. Il progetto sviluppato nell’ambito di un protocollo sulla sostenibilità fra i due gruppi
Un impatto ambientale che vale la CO2 assorbita da oltre 1.400 alberi
Circa 44 mila litri di biocarburante prodotto da 37,7 tonnellate di olio vegetale esausto ritirato fra settembre 2022 e febbraio 2023. E’ questo l’eccellente bilancio dei primi 6 mesi di collaborazione fra CIRFOOD e Gruppo Hera. La partnership fra i due gruppi si inserisce in un più ampio protocollo stipulato lo scorso settembre 2022, finalizzato allo sviluppo congiunto di progetti di sostenibilità.
Il progetto di raccolta e valorizzazione oli di frittura (ma anche di quelli utilizzati per conserve alimentari) è stato il primo a partire e ha già consentito di evitare l’immissione in atmosfera di 121 tonnellate di CO2, pari alla differenza fra l’anidride carbonica emessa dai processi di produzione del gasolio tradizionale e quella emessa per la produzione di biocarburante. Dal punto di vista ambientale, l’equivalente della CO2 assorbita da oltre 1.400 alberi.
Coinvolte 263 cucine CIRFOOD in tutta Italia
A essere coinvolte sono 263 cucine CIRFOOD distribuite in tutta Italia: dal Trentino Alto Adige alla Sicilia. Qui Hera raccoglie a cadenza gli oli che rimangono al termine delle preparazioni alimentari, li sottopone a un processo di pretrattamento presso fornitori qualificati secondo i rigidi standard del Gruppo e li conferisce alla bioraffineria di Porto Marghera, dove grazie alla partnership con ENI, gli scarti liquidi diventano, appunto, biocarburante idrogenato.
Dalla cucina al biocarburante: un percorso tracciato e certificato da Hera
Elemento qualificante della collaborazione fra Hera e CIRFOOD è la completa tracciatura e certificazione del processo compiuto dagli oli verso la trasformazione in biocarburante. Grazie alla rendicontazione prodotta dalla multiutility, CIRFOOD è in grado di attestare esattamente l’impatto ambientale del proprio impegno nel recupero e valorizzazione degli oli.
La cornice del progetto: il protocollo sulla sostenibilità fra i gruppi Hera e CIRFOOD
Il protocollo fra la multiutility e la cooperativa fra i leader italiani della ristorazione collettiva prevede la collaborazione su progetti mirati a favorire economia circolare, sostenibilità ambientale e mobilità sostenibile, in coerenza con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda ONU 2030. Fra questi esiste un altro progetto di particolare rilievo nella valorizzazione degli scarti di cucina.
In 26 punti di ristorazione ubicati in comuni delle province di Modena e Bologna dove Hera gestisce la raccolta del rifiuto urbano, i rifiuti organici delle cucine CIRFOOD vengono destinati al biodigestore del Gruppo Hera di Sant’Agata Bolognese, dove si trasformano in compost e in biometano, gas con una percentuale di metano superiore al 95% e completamente rinnovabile, che ritorna in rete (dunque anche nelle cucine) o destinato al rifornimento dei distributori di gas metano, contribuendo ad alimentare un circolo virtuoso che trasforma gli scarti in risorse.