Crescono le attività ristorative destinate ai clienti nei settori Sport&leisure, Catering e Arte di Compass Group, che valorizza le proprie expertise anche attraverso collaborazioni “stellate”
di Massimo L. Andreis
Compass Group Italia, con un giro d’affari di 175,7 milioni di euro, è uno dei principali attori nel settore della ristorazione collettiva e dei servizi. Costola italiana della multinazionale inglese Compass Group Plc, è presente nel nostro Paese da 50 anni. Dove, oggi come ieri, mette la propria esperienza al servizio di imprese, aziende industriali, culturali ed istituzionali sia pubbliche che private, producendo su tutto il territorio nazionale oltre 20 milioni di pasti per circa 1.900 clienti e avvalendosi dell’attività di oltre 3.700 collaboratori.
Il 70% del fatturato è realizzato per i privati e il restante con enti pubblici. L’altro 20% del fatturato totale si deve ascrivere alla divisione sport&leisure e al settore catering e banqueting attraverso il brand Ad Arte. Proprio a questa ultima componente, sono dedicati sforzi e impegno via via più importanti, nel segno della diversificazione del business in direzione di una branca del foodservice. Che, a differenza dei servizi core dove la pandemia ha determinato conseguenze negative da cui i vari segmenti della collettiva ancora stentano a riprendersi del tutto, esprime numeri e ha potenzialità di grande crescita. Senza dimenticare anche il ritorno di immagine che deriva dalle attività riferite ai clienti di queste divisioni, grazie anche ad alcune collaborazione con chef stellati.
Al direttore commerciale dell’azienda, Luca Pedaso abbiamo rivolto alcune domande su questa evoluzione di Compass. Ecco quello che ci ha raccontato…