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Dopo la recente acquisizione da parte di Mutares, Temakinho punta a “stupire” di nuovo il settore della ristorazione focalizzandosi su innovazione, qualità e un impegno concreto verso l’ambiente. Nelle parole del founder e ceo Fabrizio Pisciotta e della founder e neo consulente Linda Maroli i prossimi step di un rilancio basato sulla sostenibilità

 

di Massimo L. Andreis

 

Il rilancio di Temakinho è ufficialmente iniziato: il brand di ristorazione, famoso per la fusione unica tra cucina giapponese e sapori brasiliani, ha annunciato un piano strategico volto a consolidare la sua posizione nel mercato e promuovere una crescita sostenibile e responsabile. L’obiettivo? Offrire un’esperienza unica e innovativa ai clienti, sterzando decisamente verso la sostenibilità ambientale.

Questa nuova mission si sostanzia in alcune scelte radicali. Quali? L’azienda utilizzerà intanto solo materiali 100% compostabili e riciclabili per tutti gli imballaggi e le consegne, sia per il servizio delivery che take-away. Sono state lanciate inoltre alcune campagne per piantare alberi, con 2698 alberi piantati solo nel 2024, contribuendo a un assorbimento di CO2 di oltre 59.000 kg annui. Last but not least, da segnalare la sostituzione del formaggio spalmabile tradizionale con uno spalmabile plant-based, che ha già permesso un risparmio di emissioni di CO2 di oltre 36.000 kg annui.

Un programma-manifesto green fortemente voluto da Linda Maroli (nella foto di apertura), a suo tempo founder (2012) e ora tornata in veste di consulente del brand, incaricata della supervisione dell’innovazione e del design, che ha spiegato come il rilancio di Temakinho avverrà attraverso una Road to Green che rappresenta un impegno concreto verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore della ristorazione.

Al centro del progetto c’è la customer experience:. Temakinho ha deciso di migliorare il servizio offerto introducendo risorse provenienti dal settore dell’ospitalità di lusso, con l’obiettivo di elevare ulteriormente gli standard di accoglienza nei suoi ristoranti, riposizionandone più in alto l’offerta. Inoltre, il menu tutto subirà un’importante evoluzione veg, con l’inserimento di piatti e materie prime plant-based, rispondendo alle esigenze di una clientela sempre più attenta alla sostenibilità e alla salute, con l’obiettivo di arrivare al 50% della proposta su base vegana. Non mancheranno naturalmente i piatti signature del brand, amati dai clienti.

Per garantire la qualità invariata dell’offerta in tutte le location, fondamentale il ruolo del centro di produzione unico da cui provengono tutti gli ingredienti, semilavorati e non, che vengono distribuiti ai punti vendita della catena. Mille mq di spazi con temperatura di 12 grandi costante dove lavorano 22 persone. Il 15% delle vendite dell’insegna è riferibile alla delivery mentre importante per il business aziendale è anche l‘apporto del servizio di catering offerto da Tamakinho. La cui brand reputation sarà ulteriormente alimentata anche dalla differenziazione progressiva del layout dei diversi punti vendita attivi, che acquisiranno una maggiore riconoscibilità, per amalgamarsi meglio con il contesto in cui sono inseriti.

Corollario della nuova strategia di crescita è il rinnovato dialogo con la community: Temakinho ha in programma un rinnovato dialogo con la sua community, attraverso un uso strategico dei social media, newsletter e un coinvolgimento diretto all’interno dei punti vendita. Verrà attivato un piano di intrattenimento continuativo che includerà musica dal vivo, eventi a tema e partecipazione a festival, con l’intento di aumentare la visibilità del brand e attrarre nuovi segmenti di clientela.

Cambiamenti radicali che sono la premessa all’espansione di Tamakinho attraverso il franchising. A tale proposito, Fabrizio Pisciotta (nella foto di apertura), Co-founder e CEO di Temakinho, ha espresso entusiasmo per il nuovo business plan, sottolineando che il focus su un’esperienza cliente migliorata, sostenuta dall’introduzione di piatti plant-based e da un servizio di alta qualità, posiziona il marchio all’avanguardia del settore della ristorazione.

Anche Marco Pappadà e Fabio Morandi, Senior Directors di Mutares, che ha rilevato la proprietà del brand da Cigierre nel marzo scorso, e membri del board di Temakinho, hanno espresso soddisfazione per i progressi raggiunti finora e fiducia nelle prospettive future. Hanno affermato che le decisioni strategiche prese riflettono una visione chiara e lungimirante, posizionando l’azienda per una crescita sostenibile e di successo. Con un’attenzione costante alla qualità e all’innovazione, Temakinho continuerà a crescere e a conquistare nuovi mercati, mantenendo sempre al centro i valori che l’hanno portata fin qui.

Nato nel 2012 a Milano, Temakinho è stato fondato da Linda Maroli, Fabrizio Pisciotta, Santo Bellistri e Francesco Marconi, introducendo un concept innovativo: la prima temakeria brasiliana che combina la cucina nikkei giapponese-peruviana con l’atmosfera vibrante del Brasile. Da un singolo ristorante, Temakinho è cresciuta fino a includere diverse location in Italia e all’estero, diventando un marchio internazionale. Attualmente conta 10 ristoranti diretti e quattro in franchising mentre nelle intenzioni del management saranno 12 le opening nei prossimi 4 anni.

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