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Più del 70% delle famiglie italiane apprezza il servizio mensa scolastica. Questo è il dato sorprendente emerso dall’indagine di Nomisma, realizzata per l’Osservatorio Cirfood District. Con il 91% delle famiglie che ne fa uso, il servizio non è solo un’opzione comoda, ma una vera risorsa per lo sviluppo alimentare e sociale dei giovani. Il 72% degli intervistati, infatti, esprime un parere positivo, con la varietà del menù (36%) in prima linea tra i fattori che rendono il servizio apprezzato, grazie a proposte bilanciate e salutari.

Sostenibilità ed efficienza al cuore del servizio. Il 27% delle famiglie ha elogiato la mensa per il suo impegno verso la sostenibilità, con attenzione alle pratiche ecologiche come la raccolta differenziata e la riduzione degli sprechi alimentari. Allo stesso tempo, l’efficienza del servizio, citata dal 31% degli intervistati, è vista come un altro pilastro fondamentale: la qualità non è sacrificata alla rapidità, e la mensa diventa un momento sicuro e organizzato per tutti gli studenti.

Non solo nutrizione, ma anche socializzazione e inclusione. Secondo il 94% delle famiglie, la mensa scolastica è molto più di un momento per mangiare: è uno spazio di crescita sociale. Qui, i bambini imparano a condividere e a stare insieme, riducendo le disuguaglianze. Per l’89% degli intervistati, la mensa rappresenta un’occasione per tutti di accedere a un pasto equilibrato, ad un costo contenuto, contribuendo anche a combattere la povertà alimentare.

Educazione alimentare e prevenzione contro i disturbi del comportamento alimentare. La mensa scolastica è considerata il luogo ideale per promuovere pratiche alimentari corrette. L’85% delle famiglie ha riconosciuto il ruolo cruciale che questa ha nella prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia. Sempre più genitori sono consapevoli dei rischi legati a cattive abitudini alimentari, tanto che il 36% cerca di preparare porzioni equilibrate a casa, coinvolgendo i figli nella preparazione dei pasti, per instillare buone abitudini fin dall’infanzia.

Differenze tra casa e scuola: la sfida delle abitudini alimentari. Se a scuola i ragazzi imparano a mangiare cibi come legumi, zuppe e verdure (26%), a casa le abitudini spesso cambiano. Il 32% delle famiglie mangia fuori almeno due o tre volte a settimana, con un altrettanto frequente ricorso al cibo da asporto (31%). Nonostante queste abitudini, emerge una forte attenzione verso la nutrizione e l’importanza di un’alimentazione sana e varia.

Una crescente sensibilità verso la salute alimentare. Il 7% delle famiglie intervistate ha dichiarato che i propri figli soffrono di disturbi alimentari, con bulimia e disturbi da alimentazione incontrollata tra i più diffusi. Tuttavia, la crescente consapevolezza dei genitori riguardo a questi problemi è un segnale positivo, che potrebbe contribuire a ridurre l’incidenza di tali disturbi in futuro.

In sintesi, la mensa scolastica si conferma un elemento cruciale nella vita di molti studenti italiani, non solo per la qualità del cibo, ma soprattutto per il suo impatto sociale e formativo. Un servizio che, attraverso innovazione, educazione e inclusione, mira a migliorare il futuro alimentare e sociale delle nuove generazioni.

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