Il franchising è una potenza economica da non sottovalutare: con un impatto che vale l’1,8% del PIL italiano, l’affiliazione commerciale si conferma un modello di successo, capace di generare un giro d’affari di quasi 34 miliardi di euro. Non è un caso che la community del franchising si sia riunita al Salone di Milano, per discutere un settore in piena espansione che, solo nel 2023, ha visto crescere il numero di insegne e punti vendita in maniera significativa.
La ristorazione in franchising cresce del 3,4% nel 2024. Il comparto del food retail si conferma uno dei motori trainanti dell’affiliazione commerciale, raggruppando il 19% del totale dei brand con quasi 5.000 punti vendita in Italia. La crescita è sostenuta da diversi fattori: la standardizzazione delle procedure operative, la ricerca continua di innovazioni di prodotto e servizio, e un’efficace gestione delle risorse immobiliari e finanziarie. Questi elementi sono stati discussi anche al Salone Franchising, dove si è evidenziato il ruolo strategico della digitalizzazione e dell’omnicanalità nella gestione dei nuovi format ristorativi.
I Mumbo, multi-unit multi-brand, guidano il futuro del franchising. Figure sempre più centrali nel panorama del franchising, i Mumbo rappresentano l’evoluzione del modello di affiliazione. Questi operatori gestiscono più punti vendita di diverse insegne, sfruttando le economie di scala e diversificando il rischio. La loro crescita è esponenziale, soprattutto dopo la pandemia, quando le loro capacità operative e finanziarie si sono rivelate decisive per affrontare le sfide del mercato. Tuttavia, anche per loro valgono le regole fondamentali: conoscenza approfondita del settore, contratti chiari e trasparenti, e una solida formazione continua.
Le regole dell’affiliazione rimangono invariabili, nonostante la crescita dei Mumbo. Gli esperti del settore sottolineano l’importanza di stipulare contratti che delineino chiaramente aspetti come le royalties, la formazione e l’approvvigionamento delle materie prime. Alessandro Ravecca, presidente di Federfranchising, ha ribadito come la chiarezza contrattuale e la capacità di seguire le giuste procedure siano la chiave per il successo nel mondo del franchising. Il tutto si basa su una vera e propria partnership tra franchisor e franchisee, capace di far marciare il brand verso obiettivi condivisi.
Mario Resca, presidente di Confimprese, sottolinea come i consumatori siano sempre più orientati verso le catene di ristorazione, attratti da un servizio clienti migliore e da un’esperienza omnicanale. Questa tendenza ha portato il franchising a consolidarsi ulteriormente, richiedendo agli operatori di sviluppare nuove strategie per restare competitivi in un mercato sempre più esigente.
Il franchising italiano guarda con interesse alle esperienze internazionali, in particolare al modello francese, che rappresenta un obiettivo ambizioso. Con un giro d’affari cinque volte superiore a quello italiano e un numero di punti vendita triplicato, il mercato transalpino si pone come esempio da seguire. Alberto Cogliati, presidente di Assofranchising, spiega che per raggiungere questi risultati è necessario che il franchising italiano si presenti con una forte identità legata al Made in Italy, e che l’espansione sui mercati esteri avvenga attraverso partnership solide e strategie ben definite.