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Con il suo primo Report di Sostenibilità Cigierre ha messo nero su bianco una visione ambiziosa: trasformare il casual dining in un modello di progresso etico e ambientale.

Con oltre 370 ristoranti tra Italia ed estero e marchi di successo come Old Wild West, Pizzikotto e Shi’s, il gruppo non si accontenta di numeri impressionanti – 25 milioni di pasti serviti all’anno, 2 milioni di clienti al mese, 4.400 collaboratori – ma punta a fare la differenza. Lo confermano le 219.722 ore di formazione erogate nel 2023 e l’attenzione a una forza lavoro inclusiva, composta per il 49,2% da donne e rappresentativa di 70 nazionalità.

Ma Cigierre non si ferma ai numeri. Il CEO Marco Di Giusto ha sottolineato come il documento sia una “dichiarazione di intenti” verso un modello di business che unisce etica e sostenibilità. Nel 2023, oltre il 15% di contratti a tempo indeterminato in più rispetto all’anno precedente e il 74% delle assunzioni destinate agli under 30 sono segni tangibili di un cambiamento.

L’azienda ha inoltre investito quasi 121.000 euro in progetti di sostegno alle comunità locali, collaborando con più di 50 associazioni, tra cui Telethon, Action Aid e Too Good To Go. Anche i menu riflettono questa sensibilità, con l’utilizzo crescente di prodotti biologici e DOP, riduzione degli sprechi e strumenti innovativi per l’approvvigionamento.

La sostenibilità passa anche dalla tecnologia: i ristoranti Cigierre con pannelli elettrici intelligenti hanno ridotto i consumi energetici del 17%, mentre il 75% dei materiali utilizzati è rinnovabile. L’utilizzo di plastica riciclata nei packaging è cresciuto dell’11%, e la carta per l’asporto proviene da foreste certificate FSC.

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