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Lotta all’obesità: la scuola scende in campo. In Italia, secondo l’OMS, oltre il 20% dei bambini è in sovrappeso o obeso. Una statistica allarmante che rende la scuola il campo di battaglia ideale per promuovere una rivoluzione alimentare tra i più giovani. Nonostante l’educazione alimentare non sia ancora materia scolastica obbligatoria, il panorama è ricco di iniziative istituzionali e progetti didattici volti a sensibilizzare le nuove generazioni.

Già dal 2015, con le Linee Guida per l’Educazione Alimentare, il Ministero dell’Istruzione ha tracciato un percorso chiaro. Da allora, il Fondo per le mense scolastiche e il Programma Frutta e Verdura nelle scuole hanno rafforzato l’impegno per diffondere abitudini alimentari salutari. Collaborazioni con Coldiretti e Banco Alimentare hanno arricchito il panorama, affiancando la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, un evento di sensibilizzazione che dal 2022 coinvolge attivamente le scuole.

Ma come si posiziona l’Italia rispetto all’Europa? In 19 Paesi europei l’educazione alimentare è già obbligatoria nei curriculum scolastici. Un gap che, se colmato, potrebbe rafforzare ulteriormente l’impegno italiano. I segnali positivi non mancano: in Emilia-Romagna, ad esempio, il sovrappeso infantile è in calo costante dal 2008. Più bambini vanno a scuola a piedi o in bici, e l’85% delle scuole ha incluso l’educazione alimentare nelle proprie attività.

Resta ancora molto da fare. Tuttavia, i passi avanti sono innegabili. Educazione alimentare e attività fisica sono gli ingredienti principali per il futuro della salute italiana.

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