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Ernesto Pellegrini, il Cavaliere che da 60 anni “serve” Milano e il Paese intero attraverso la sua Pellegrini S.p.A., si è spento oggi, 31 maggio

di Massimo Andreis

Imprenditore visionario, Ernesto Pellegrini ha trasforma un sogno in un impero della ristorazione, senza mai dimenticare il valore della solidarietà, coltivata attraverso numerose iniziative benefiche. Su tutte, svetta il ristorante solidale Ruben, baluardo contro le nuove povertà. Il suo cammino lascia un’impronta profonda tanto nel mondo del foodservice quanto in quello del calcio.

Sull’onda impetuosa del boom economico degli anni Sessanta, Ernesto Pellegrini dà il via alla sua avventura imprenditoriale. Allora ragioniere presso la Bianchi, si licenzia, ottiene un prestito e fonda nel 1965 la Pellegrini S.p.A. Inizia così una scalata silenziosa ma inesorabile che lo porta a guidare una delle più solide aziende italiane nella ristorazione collettiva e nei servizi integrati. L’azienda impiega migliaia di persone e serve milioni di pasti ogni anno.

Ma Pellegrini non si limita a nutrire con le mense: entra anche nel cuore di San Siro. Nel 1984 acquista l’Inter, che sotto la guida di Giovanni Trapattoni conquista lo “scudetto dei record” nel 1989 – 58 punti in 34 partite – e poi due Coppe UEFA, nel 1991 e nel 1994. A illuminare il campo c’è il trio tedesco Matthäus, Brehme, Klinsmann, un motore germanico con trazione italiana, emblema perfetto dell’equilibrio tra rigore e passione che Pellegrini ama.

A muoverlo però c’è anche un altro fuoco: l’impegno sociale. Nel 2013 dà vita alla Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS, con l’obiettivo di contrastare l’emarginazione. Tra le sue iniziative più note c’è il ristorante solidale Ruben, inaugurato nel 2014 in via Gonin a Milano. Qui ogni sera vengono serviti pasti caldi al costo simbolico di un euro. Il nome è un omaggio a un bracciante che Pellegrini conosce da giovane e che muore di stenti: una ferita che non si rimargina mai e che lo spinge ad agire.

Milano e il calcio piangono la sua scomparsa. Se ne va un uomo che ha coniugato industria e umanità, profitto e responsabilità, gloria sportiva e solidarietà concreta. Un uomo che non smette mai di servire, nel senso più nobile del termine.

Alla vicepresidente Valentina Pellegrini e a tutto il magament il compito di portare avanti non solo una grande impresa orgogliosamente italiana, che impiega migliaia di persone e svolge una funzione economica e sociale importantissima, specie in un’epoca così diversa da quella delle origini, ma un esempio, un messaggio, un modello di impresa.

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