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Quanto costa alle famiglie italiane il servizio di mensa scolastica? Secondo l’VIII Indagine di Cittadinanzattiva, per l’anno scolastico 2023/2024 si registra un esborso mensile medio di 85 euro per la scuola dell’infanzia e 86 euro per la primaria. L’Emilia Romagna si conferma la regione più costosa con 108 euro mensili, mentre la Sardegna rimane la più economica con 61 euro per l’infanzia e 64 euro per la primaria, in un panorama nazionale che mostra forti disparità territoriali

Cifre in crescita, famiglie in difficoltà. Il costo delle mense scolastiche continua a gravare sui bilanci familiari con aumenti che, seppur contenuti, pesano sulle economie domestiche.

Disparità territoriali, situazioni contrastanti. L’indagine rivela differenze sostanziali tra le regioni italiane, con variazioni che possono superare i 40 euro mensili tra le aree più economiche e quelle più costose.

Aumenti contenuti, eccezioni significative. Sebbene l’incremento medio nazionale sia limitato all’1%, esistono importanti variazioni regionali: la Sicilia registra una crescita del 13% per l’infanzia e oltre l’8% per la primaria.

Basilicata in controtendenza, segnali positivi. Non mancano note liete, come la riduzione del 6% delle tariffe in Basilicata, segno che politiche di contenimento dei costi sono possibili.

Barletta conveniente, Torino onerosa. A livello di singoli capoluoghi, Barletta offre il pasto più economico (2 euro), mentre a Torino si spendono fino a 6,60 euro per la scuola dell’infanzia.

Città metropolitane, Roma virtuosa. Tra le grandi città, Roma si distingue positivamente, con un costo a pasto per la famiglia tipo di circa 2,60 euro per entrambi i gradi scolastici.

Famiglie monitorate, parametri definiti. L’analisi ha considerato una famiglia tipo composta da tre persone, con reddito lordo annuo di 44.200 euro e un ISEE di 19.900 euro, ipotizzando una frequenza di 20 giorni mensili per 9 mesi.

Nord più caro, Sud in sofferenza. Le tariffe più elevate si concentrano nelle regioni settentrionali, con l’Emilia Romagna in testa, mentre le regioni meridionali, pur con tariffe più contenute, offrono una minore disponibilità di servizi.

Servizio essenziale, copertura insufficiente. Dall’indagine emerge che solo una scuola su tre dispone di una mensa, con percentuali ancora più basse al Sud (22%) e nelle Isole (21%).

Investimenti PNRR, distribuzione squilibrata. Nonostante l’obiettivo di destinare il 58% dei progetti alle regioni del Sud, alla fine solo il 50,88% dei finanziamenti ha raggiunto le aree meridionali, perpetuando le disuguaglianze territoriali.

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