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Una formula ibrida innovativa per salvaguardare qualità e occupazione. È questa la soluzione adottata dal Comune di Cuorgnè per la gestione della mensa scolastica, un modello che potrebbe fare scuola nell’intero panorama della ristorazione collettiva italiana. L’amministrazione ha ideato un sistema che consente di affidare il servizio a un’azienda privata mantenendo però il controllo del centro cottura comunale e la tutela delle sette dipendenti storiche.

La decisione nasce dall’impossibilità di trovare fornitori disposti a continuare con il precedente modello del “pasto crudo”, ovvero la semplice fornitura di derrate, formula che l’aumento dei costi delle materie prime ha reso economicamente insostenibile. L’amministrazione ha dovuto far fronte a continui adeguamenti, con un incremento del costo unitario passato dai 2,25 euro iniziali agli attuali 3,24 euro, differenza finora assorbita dal bilancio comunale per non gravare sulle famiglie.

La soluzione trovata prevede il ricorso all’istituto del “comando”: le dipendenti comunali lavoreranno per il gestore privato mantenendo però lo status di pubbliche dipendenti, con tutte le garanzie che ne conseguono in termini di stabilità contrattuale e diritti acquisiti. Continueranno a operare nello stesso centro cottura, senza subire ripercussioni economiche o previdenziali.

L’amministrazione ha puntato su un affidamento di lunga durata (tre anni, rinnovabili per ulteriori tre) per incentivare il gestore a investire sul centro cottura comunale, struttura già ben attrezzata ma potenzialmente migliorabile. Tra i vantaggi attesi, la riduzione degli sprechi alimentari grazie a un sistema di ordinativi più flessibile

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