L’Atac dice basta alle mense gestite dai sindacati. Marco Rettighieri, direttore generale dell’azienda trasporti capitolina, ha disdetto tutti gli accordi che prevedevano la gestione del servizio non solo riguardante i pasti ma anche bar e distributori automatici di bevande e snack. Conseguenza: stop all’affidamento diretto e via libera a una gara ad evidenza pubblica. Obiettivo: ridimensionare il ruolo (qualcuno lo chiamerebbe strapotere…) dei sindacati attraverso il Dopolavoro, che aveva in carico la distribuzioni dei pasti a 11 mila 771 dipendenti in 23 rimesse.
Pare così destinata a concludersi la lunga contrapposizione tra dirigenza Atac e Dopolavoro, che di recente aveva dato vita a una struttura unica che raggruppava i lavoratori di Atac e Cotral (società per azioni costituita nel 2001 che esercita il servizio di trasporto pubblico suburbano ed interurbano nel Lazio): un “gigante” che, in forza di accordi sindacali ad hoc, gestiva il servizio autonomamente, in assenza di qualsiasi rappresentanza e controllo da parte della dirigenza delle due aziende di trasporti, tenute, nondimeno, a pagare il cibo destinato ai dipendenti: oltre 4 milioni di euro per il contratto finito anche sotto i riflettori della Procura, nel caso di Atac. Che, adesso, affiderà all’esterno la gestione di mense, bar e vending machine, con quella che si profila una grande gara europea destinata a richiamare i principali player del settore.