Rivoluzione gastronomica in vista per l’Aeroporto Internazionale di Newark-Liberty, scalo di riferimento del New Jersey e importante punto di raccolta per il bacino di utenza che gravita su New York. Con un investimento di 120 milioni di dollari, entro il 2016 saranno oltre cinquanta le attività dedicate alla somministrazione di cibo nella struttura.
La realizzazione del progetto messo a punto da OTG, la società che già gestisce 200 ristoranti in undici aeroporti del Nord America, porterà nella grande food hall del Terminal C numerosi nomi di alta ristorazione: da Alain Ducasse, con un bistrot in stile francese (per cui è già pronto il nome: Saison) a Dan Kluger, con la cucina innovativa di Vanguard Kitchen (il gastropub di Paul Liebrandt); dalla taqueria messicana di qualità di Alex Stupak a Mario Carbone con la sua steakhouse italiana Tesori; dal “global food bar” di Jose Garces alle polpette della nonna di Amanda Freitag, fino alla Salumeria Prima di Elizabeth Falkner (un ristorante vegetariano e vegano) e alla pizza napoletana di Roberto Caporuscio. Non mancheranno parecchie specialità in rappresentanza delle più svariate culture gastronomiche: ramen e noodles giapponesi, banh mi vietnamiti, dim sum cinesi, falafel arabi e tacos messicani. Spazio anche al bere miscelato, ai vini di qualità e a un’ampia selezione di birre.