Duecento nuovi assunti e un risparmio di uno o due milioni di euro: Oscar Farinetti, patron di Eataly, quantifica così i portati del Jobs Act per la sua creatura.
“Sono molto contento”, ha detto della riforma varata dal Governo l’imprenditore piemontese. E ancora: “Cominciai a fare politica nel 1972 quando avevo 18 anni, e mi ricordo che nei comizi parlai di defiscalizzazione degli oneri sociali, già allora. Oggi Renzi l’ha fatto. È un aiuto alle imprese, enorme, che parte dall’idea che siamo nella stessa trincea. Noi abbiamo sempre assunto a tempo determinato, invece ora lo faremo subito a tempo indeterminato”, grazie al contratto a tutele crescenti.
Quello di Farinetti non è peraltro l’unico commento entusiasta dopo la recente entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro. Una valutazione positiva arriva anche dai risultati di un sondaggio dell’Ufficio Studi di Api Torino, secondo il quale circa il 40% delle piccole e medie imprese locali sarebbe pronto ad assumere nel 2015 grazie al Jobs Act.
In base al sondaggio infatti, sarebbe intenzionato ad accrescere la forza lavoro il 39,5% delle imprese del campione e circa il 60% utilizzerà i contratti a tempo indeterminato, determinando un aumento dell’occupazione stabile intorno al 5% circa.