Una gara per la mensa del Parlamento europeo. È la prima volta dopo un quarto di secolo che accade. Obiettivo: risparmiare 1,6 milioni di euro all’anno solo per le eccedenze.
Per la prima volta dopo 25 anni, l’organo legislativo dell’Ue ha deciso di lanciare un contest per assegnare la concessione delle sue mense a Bruxelles. “Era una anomalia pazzesca”, ha commentato David Sassoli, vicepresidente dell’assemblea con la delega al bilancio: “Noi siamo quelli che impongono agli stati di aprirsi alla concorrenza e poi non lo facciamo per le cose nostre”.
Il contratto con l’attuale concessionario “era così vecchio da non comprendere il rischio di impresa”. Infatti, tutto ciò che era in eccedenza, dagli avanzi alle derrate non consumate, veniva caricato sui conti dell’istituzione, dunque dei cittadini del Vecchio Continente.
Il politico italiano ha proposto anche di spacchettare il servizio, e così il bando prevede cinque grandi lotti: a giugno ci saranno le gare e in autunno entreranno i nuovi titolari, a cui sarà chiesto di ampliare la gamma della proposta: un sondaggio interno ha rivelato che i nordici preferiscono mangiare mediterraneo.