Camst sostiene la prima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, a Torino da oggi al 27 febbraio presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di avviare un confronto sulla qualità della comunicazione nell’ambito food, per fare rete e creare una community di esperti del settore, tra stampa, comunicatori, blogger, aziende e influencer.
“Abbiamo accettato volentieri l’invito a sostenere la prima edizione di quello che contiamo diventi un appuntamento fisso, nel panorama dei momenti di riflessione sull’informazione“, ha detto Antonella Pasquariello presidente della Camst presente alla giornata di inaugurazione del Festival “perché riteniamo necessario aprire un confronto sul rapporto tra organi di informazione e temi che trasversalmente riguardano il nostro settore. Sicurezza alimentare, qualità delle materie prime, affidabilità delle procedure: la comunicazione influenza la percezione di questi nostri valori all’esterno, è fondamentale riflettere su opportunità e debolezze che oggi la caratterizzano”.
Con 12 mila dipendenti e 100 milioni di pasti serviti ogni anno, 250 mila consumatori ogni giorno si siedono a tavola con un pasto prodotto dalla cooperativa, in tutti i settori dalla commerciale alla collettiva. Il Festival è anche l’occasione per fare un viaggio tra i 140 mila pasti serviti ogni giorno nei refettori in Italia: in questa occasione sarà infatti servito dal catering Party e Ricevimenti di Camst un pranzo il cui menu trae ispirazione dalle mense scolastiche delle città italiane in cui l’azienda è presente. Un vero e proprio viaggio culinario a partire da Bologna, rappresentata con la lasagna e il polpettone, per passare a Udine e Trieste con piatti tipici della tradizione come la minestra de bobici accompagnata da Montasio e patate in “tecia” e il frico di patate, una soffice torta di patate molto presente nelle mense del Friuli Venezia Giulia. Per Torino, i piatti presi dal “menu l’ho fatto io” – un progetto promosso dall’Assessorato alle Politiche Educative della Città di Torino – come i bocconcini di pollo all’arancia e ancora i carciofi serviti nelle scuole romane e una selezione di formaggi magri e affettati rappresentativi delle altre città d’Italia.