Il Gruppo Lavazza ha chiuso il 2013 con un fatturato di 1.340,1 milioni di euro, in rialzo dello 0,7% rispetto ai 1.330,7 milioni del 2012. L’Ebitda è a 245,7 milioni di euro (rispetto ai 176,9 milioni dell’esercizio precedente) e l’Ebit a 145,4 milioni di euro (contro i 98,2 dell’esercizio precedente).
Il bilancio 2013 si è chiuso con un utile consolidato pari a 84,8 milioni di euro, in flessione rispetto ai 97,1 del 2012, che includevano peraltro una plusvalenza di 38 milioni di euro derivante dalla cessione di un pacchetto di azioni di Keurig Green Mountain.
“Nel corso del 2013 si è proseguito, e in gran parte completato, il grande lavoro di sviluppo e messa a regime dell’azienda avviato tre anni fa”, ha affermato Antonio Baravalle, amministratore delegato dell’azienda piemontese che, grazie alla partneriship con il format alimentare d’eccellenza creato da Oscar Farinetti, dopo New York, nel 2014 ha inaugurato tre caffetteria Lavazza anche presso i locali Eataly di Chicago, Milano Smeraldo e The Brian&barry sanbabila building, sempre nel capoluogo meneghino. Le nuove location vanno ad aggiungersi a oltre 130 punti vendita a marchio Lavazza Espression, Barista e Il caffè di Roma creati in Italia e soprattutto all’estero.
Malgrado un mercato domestico ancora in contrazione, Lavazza mantiene nel 2013 la leadership del comparto retail con una quota a volume pari al 44,4% (+ 0,6%), attestandosi al 47,5% a valore (dati Nielsen). La quota di fatturato derivante dai mercati internazionali si attesta invece al 46%, prossima quindi a raggiungere nel breve periodo il 50%, con l’obiettivo strategico a lungo del 70%. Infine, per l’inizio degli anni ’20, Lavazza punta ad arrivare a un fatturato di 2 miliardi di euro.