192.000 posti di lavoro in più: è il risultato messo a segno a marzo dall’economia Usa. È un dato superiore alle aspettative. In particolare, secondo il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, il settore della ristorazione ha visto aumentare di 30.000 unità i propri livelli occupazionali, collocandosi subito dopo il comparto dei servizi professionali e di business, con un incremento di 57.000 registrato sempre a marzo.
È il 49° aumento mensile consecutivo di posti di lavoro per la ristorazione. Non solo: è l’exploit più consistente dal mese di ottobre secondo quanto rilevato dalla National Restaurant Association. Nel corso del 2013, il segmento del food&beverage a stelle e strisce aveva già visto crescere la forza lavoro di ben 323.000 unità. Ciò sulla scia di una riduzione progressiva e generalizzata del tasso di disoccupazione americano, passato dal 7,5% del 2013 all’attuale 6,7%, tanto è vero che a marzo si sono registrati 110.000 posti di lavoro in più rispetto al picco che era stato raggiunto prima dell’inizio della recessione, nel gennaio 2008. Si tratta di un traguardo tanto più significativo se si pensa che nel corso della grande crisi, nei soli Stati Uniti 8,8 milioni di lavoratori erano stati licenziati. Ancora più ragguardevole il risultato del settore della ristorazione, dove il superamento del picco pre recessione è stato conseguito già nel settembre 2011, a dimostrazione di una forte capacità di ripresa, come si evince peraltro dal fatto che, attualmente, il comparto impiega 900mila lavoratori in più rispetto al raggiungimento del suddetto picco.
È una mole di dati che naturalmente non può che generare fiducia: e infatti il 22% dei ristoratori sostiene che si aspetta di assumere più persone nei prossimi sei mesi rispetto a quanto fatto nello stesso periodo del 2013, contro il 13% che prevede di fare l’opposto. Insomma: un quadro decisamente improntato al bel tempo. C’è da chiedersi quando – o meglio da augurarsi che – le stesse condizioni raggiungeranno, e presto, anche questa sponda dell’Atlantico.