Con l’inaugurazione del primo impianto di macellazione del Gruppo in Russa, dopo 30 anni di presenza in loco Cremonini completa la filiera della carne bovina nella Federazione. Oggi controlla infatti 2 siti produttivi e 6 piattaforme distributive in varie regioni dell’immenso stato euroasiatico.
L’azienda italiana, attraverso la società controllata Inalca Eurasia Holdings, partecipata anche da Cascade International Holding – Knightsbridge Group, ha inaugurato infatti nei giorni scorsi il suo primo impianto di macellazione delle carni bovine a Orenburg, negli Urali del Sud.
Con una capacità di macellazione di 130.000 capi all’anno, l’attività dello stabilimento consente di incrementare il livello di autosufficienza nazionale, in ottemperanza agli obiettivi del governo di Mosca in questo settore strategico dell’economia nazionale.
L’impianto infatti, un progetto-pilota replicabile in altre regioni della Federazione, promuoverà la produzione bovina non solo a Orenburg, città del sud della Russia al confine col Kazakistan, ma anche nelle regioni circostanti dalla forte vocazione zootecnica, garantendo l’acquisizione della materia prima con contratti di lungo termine con gli allevatori locali. La carne prodotta sarà commercializzata nei canali distributivi russi (catering e retail), e destinata al centro costruito dal colosso di Castelvetro a Mosca nel 2010, il più grande impianto per la produzione di hamburger in tutta la Federazione.
Dotato delle tecnologie più avanzate e realizzato dalla Tecnostar Due, azienda del Gruppo Inalca, con un esborso di 40 milioni di euro, lo stabilimento sorge su un’area di 40.000 mq, si sviluppa su una superficie coperta complessiva di 11.000 mq e darà lavoro a circa 150 persone.
Nei prossimi mesi saranno anche avviati due allevamenti-feedlot, una ancora una volta a Orenburg e l’altro nella regione contigua del Tatarstan. Obiettivo: valorizzare al meglio la produzione bovina, sia di razze da latte che specializzate per la carne.
Il Gruppo nel 2013 ha realizzato ricavi in Russia per oltre 250 milioni di euro, con un Ebitda di circa 25 milioni di euro, ben il 25% in più rispetto al 2012.